domenica 3 febbraio 2013

Sick Surfer






Sembrano mesi, quelli passati ad esplorare le terre desertiche del Central Morocco. Un susseguirsi di immagini che nn si sono mai fermate sotto i nostri occhi, piccole esperienze di vita che senza accorgersene finiranno x mutarne il percorso.
Un misto tra felicità e trauma, quando al bagliore tenue delle ultime luci del giorno osservo il rossore del cielo rispecchiarsi sul profondo oceano. Non riesco a descrivere a parole quello che provo.
Ogni volta che affronto un viaggio rimango sbalordito dalla quantità di sensazioni che mi arrivano quando nella mente si fa largo la possibilità che potrei incontrare delle onde ed avere ancora il tempo di lanciarmi su qualcuna di esse. 
Purtroppo qui in Marocco le giornate sono cortissime, il sole prende il cielo alle 7.30am e lo abbandona alle 6.15pm, lasciando una spiraglio di luce che si affievolisce sempre di più dietro l'orizzonte. Dopo aver passato gli ultimi giorni con mamma ed averla scambiata a Marrakech con la mia donnina del surf, sono bello lanciato verso settimane di surf intenso. Le mareggiate vanno e vengono ed usando un pizzico di malizia e di esperienza riusciamo ogni giorno a scendere in acqua divertendoci come bambini con il loro gioco nuovo. dati gli incredibili progressi di Alice, nn ci facciamo mai grossi problemi sul dove andare a surfare e nemmeno sul tipo di onda che andremo ad affrontare. Sono appagato dalle mie emozioni tra surf, sole e mangiate epiche.  I ristoranti, le pasticcerie ed i mitici parcheggiatori di ogni spiaggia che sono sempre li ad aspettarti con delle super mega donuts fritte ed unte, l'unica cosa al mondo che un surfista affamato desidererebbe appena conclusa la sua session.
E' il primo paese questo dopo l'Australia che mi lascia davvero senza parole. Le persone, gli scenari, il cibo, l'umanità, la cordialità, il tempo che sembra essersi fermato ed i profumi che ci accompagnano in ogni dove senza mai prevalere sui nostri sensi. 
Ho come la sensazione di essere un fossile, cosi piccolo nei miei pensieri e povero di fantasia che non avevo mai considerato questo posto prima d'oggi. Ci sono momenti in cui mi sembra di apprezzare quei luoghi nn abbastanza per esserne all'altezza, momenti per i quali vivo e che credevo poter trovare solamente dall'altra parte del mondo. 
A 3 ore da quella che oggi chiamo casa, sto correndo sulla pancia di un'onda che sembra un disegno perfetto della natura. Nn credo scoprirò mai chi è il vero artista, tra il surfista che con le sue abilità celebra il respiro del mare e la natura che di sua mano disegna quel tracciato perfetto. Ho pensato mille volte a cosa si possa provare a correre in macchina, con il bob, sugli sci, in bici....pochissime azioni che un uomo o una donna possono compiere si avvicinano alla reale sensazione che si prova quando si è in grado di percorrere un tracciato vergine....un percorso sul quale nessuno a messo piede prima....del quale nulla ci conosce se non la teorica direzione...quando vieni spinto da quella formazione carica di energia che nn ha assoluto bisogno di te per compiersi nel suo percorso di vita....ecco che in pochi millesimi di secondo devi imparare a corteggiarla. 
La vedi spuntare all'improvviso tra le tante,  già sai che quel primo sguardo è l'istinto che devi seguire. Ti procuri con forza la posizione che serve per trovarsi lungo il suo percorso, la osservi mentre comincia a rosicchiare le rocce dandoti una direzione da seguire e senza pensare ti lanci tra le sue braccia. Sai bene che il suo abbraccio potrebbe diventare un morso, ma pur rispettandola, sfoghi leggero sul suo ventre tutta la forza del tuo equilibrio e delle tue intuizioni. Migliaia di anni di onde che ai più potrebbero sembrare tutte uguali....pochi secondi per capire che ognuna di loro protegge se stessa con diversa personalità. Ti fa ballare la tavola sotto i piedi quasi quasi volesse strappartela via, ti urla addosso al minimo errore, se rallenti si avvicina con forza gonfiandosi e nascondendoti al sole. Probabilmente è quello il momento nel quale capisci se è scoccata la scintilla, quando il sole si nasconde e sembra lontano, proietta sul viso una luce verde mentre incredulo ti guardi attorno e c'è solo lei. Se sei fortunato di uscir bene da ognuna di quelle relazioni e ti fermi a pensare ti rendi conto che in natura poche cose si chiamano come te. Nella civiltà potresti essere un maniaco ossessivo, un drogato, uno con la sindrome di Peter Pan...nel mio mondo...you are just sick man!!!
Poi alzo gli occhi e mi ritrovo durante la mia ultima session marocchina al tramonto, pochi intorno a me, nessuno di quelli che vorrei....mi faccio trasportare dai ricordi e dalle emozioni, penso alle piccole abitudini che mi son creato....la colazione in quel posticino fantastico, lo yogurt dell 7pm alla pasticceria in town, le mute che pendolano dal bagno dopo la doccia e la caldaia che sembra esplodere ogni volta che si accende l'acqua calda...guardo i miei piedi in trasparenza nell'acqua che comincia a risucchiarmi verso il largo....con il sorriso di chi sa di realizzare un sogno abbraccio di nuovo quell'evento d'onda e scopro che tra la la schiuma ci sono le uniche due persone che avrei voluto vedere li con me...Davide ed Alice...

P.s. vi ringrazio perchè senza di voi nn avrei avuto la forza di realizzare ciò che ho fatto a douxe ed a La Source, l'energia che mi trasmettete è la benzina per la mia concentrazione.