mercoledì 21 dicembre 2011

....sweet Lisbona and a taste of Africa in Cabo Vert...by Albert








Quando prenotai il volo x Capo verde, nn avevo molte info sull'arcipelago, ora che sono qui da quasi una settimana, continuo a nn averne. Mi piace quando ho un lasso di tempo abbastanza prolungato, farmi un'idea mia, scoprire le piccole cose attraverso ciò che la gente ti indica. Essere indirizzato dove l'istinto ti fa andare. Sono atterrato a Lisbona dove mi sono consumato le suole delle scarpe camminando per ore attraverso i suoi vicoli. Ho mangiato come un porco e assaggiato di tutto dai piccoli ristorantini e take away che ci sono disseminati ovunque. Come ogni città sud europea mostra segni piuttosto evidenti di una crisi ormai diventata cancrena, nn ci si fa quasi nenache più caso, ai palazzi malmessi, ai listini dei ristoranti tutti ritoccati a penna verso il basso ed ai piccoli ambulanti che vendono di tutto per la strada. Il ridimensionamento è probabilmente iniziato in questo paese e chi viene da uno stato in cui la crisi la si sta paventando da un pò, nn si può che fare delle domande. Città interessante e piena di storia, ponti che imitano il Golden Gate Bridge e castelli che sovrastano il centro. Non mi è dispiaciuto perdermi per le sue vie e ritrovarmi a cenare in una scuola circense che al suo interno ha aperto un circolo culturale con ristorante di super lusso a basso costo (è la prima volta che mi capitava di sentire una cosa del genere). Seduto al tavolo della terrazza panoramica da cui potevo vedere quasi tutta la città, dal mare fino al centro...con il mio moleskine aperto, cercavo di immaginare quanta diversità avevo incontrato di già in quelle poche ore di viaggio. Una capatina alla più antica pasticceria del centro mi ha inoltre salvato dalla stanchezza che cominciava a farsi sentire.

Sono poi arrivato alle 4am all'apaprtamento che ho affittato sull'isola di Sal. Tutto taceva e Luca che mi ha accolto nonostante l'orario mi ha lasciato subito dopo avermi spiegato un paio di cose. Era completamente buio e nn avevo idea di come fosse disposto l'appartamento...avevo l'impressione di essere molto vicino al mare...ma nn lo sentivo dato che il vento ululava tra le fessure delle finestre. Naturalmente svegliato dal sole alle 8am....mi affaccio alla finestra e mi accorgo di essere praticamente circondato dal mare su più lati...la prima cosa che ho pensato era che dovevo andare a salutarlo. Mr Ocean è stato subio riconoscente...un ragazzo con la tavola mi passa in fianco sorridendo, dopo un paio di minuti, sono davanti allo spot di Punta Leme con 4ft di onda perfetta che lavora pulita come un orologio svizzero. Mi son fiondato a fare colazione nel primo barettino aperto...ho imbracciato la tavola e l'avventura è cominciata. Ero un pò in ansia, dopo 4 mesi che nn metevo i piedi in oceano, un pò di reef spaventa sempre...seconda onda di un three set...perfetta...lunga che nn finiva più...tutta a ridosso della scogliera con uno sfondo deserto e talmente desolato che mi ha dato l'impressione di essere ritornato a Red Bluff WA. Mi son talmente divertito che ho persino pensato che per migliorare a surfare forse basta anche sognarlo. Sono uscito dall'acqua col buio e passata la serata con altri surfisti...ho fatto una delle più belle dormite della mia vita.
E' praticamente impossibile nn conoscere gente sull'isola, tutti ti salutano come se ti conoscessero da sempre, chi ti vuol vendere qualche cosa ma la maggiorparte delle volte, solo x salutare. E' uno stile che a me fa un pò sorridere nn essendo abituato ai ragazzi ti si avvicinano e ti allungano il 5, poi portano il pugno al petto in simbolo di rispetto. Stile rapper americani. Per la strada trovo di tutto, gente in vacanza...che nn sembra molta, e italiani che vivono qui...gente che si è trasferita e ha trovato qui quel cambiamento di cui aveva bisogno. Tantissimi milanesi, ormai hanno colonizzati l'isola, si misciano con gli altri europei e i capoverdiani. Come entri nel giro delle amicizie, vieni trascinato in un vortice di conoscenze continue...tanto che dopo neanche una settimana che son qua mi fa strano sentir proninciare il mio nome per la strada ovunque vado. Qui tutti si ricordano il tuo nome, vado al ristorante ...ciao Alby come va?....e via così...può sembrare strano dall'esterno ma la spirale che si genera in un luogo dove nn c'è niente da fare se non lo sport e nuove conoscenze è davvero impressionante.
Pensare che mentre facevo disastri a provare con il kite in spiaggia, un istruttore locale ha avuto talmente pena per me che mi sta aiutando ogni giorno ad imparare meglio, con risultati incredibili ora dopo ora. Ci si chiama e ci si da consigli, mi ha introdotto ad alcuni amici e questi hanno fatto altrettanto, ovviamente quando entri nella comunità locale tutto è leggermente più autentico, meno dispendioso e molto più divertente. Nonostante la prima cosa che bisogna sempre avere a mente è al non dimenticare mai dove siamo. Mi immaginavo un pòsto più simile alle Canarie piuttosto che ai caraibi...invece ci si rende subito conto come qui sia puramente Africa.