giovedì 30 agosto 2012

Heading to east....the quite Lombok...and desert point










Abbiamo ormai affondato le nostre grinfie tra lo shopping forsennato di kuta e le piccole soddisfazioni delle prime session di surf, quando una sera finalmente l'artista e conoscente Echo del Naruk shop di kuta, mi avverte che la mia tavola nuova e' pronta. Gli ho detto che dire "mia" mi sembrava un po' un eufemismo, nn ne ho mai comprata una nuova x me ancora, nn mi sento pronto a vederla ammaccata e sfregiata dal mio stile arrembante di affrontare le onde....ma al cuor nn si comanda e quindi tavoletta nuova aerografata da uno dei best surf artist in bali per la signorina Alice. 
Completini da surfiste e zaini alla mano ci avviamo verso la nave che ci portera' a scoprire lombok. Tralasciamo la solita rotta che porta alle gili island battuta in questo periodo da orde di ventenni che nn vedono l'ora di fumare marjiuana liberamente al ristorante o sulla spiaggia, arriviamo invece a Lembar. Porto tranquillo con un unico ufficio di taxi che fanno cartello con i prezzi x spennare quei pochi turisti che li arrivano dirigendo poi verso nord al vulcano o verso i surf spot del sud dell'isola. Con varie peripezie e nn pochi momenti di tensione x tenere lontani i tassisti gli uni dagli altri riesco a scovare un ragazzo che con un vecchio vanettino sarebbe stato disposto a portarci fino a banko banko spingendosi anche fino a desert point. Quella che viene universalmente definita l'onda piu' bella del sud del mondo. 
Il ns driver: un ragazzo sui 35, con cicatrici da ustione su tutti gli arti e all'attivo 4 vocaboli di inglese. Per sua fortuna noi ci siamo fatti massacrare le scatole da Alice che x deformazione professionale, dopo mezz'ora che aveva la guida alla lingua indonesiana in mano, sapeva gia' ripetere i numeri e ci aveva insegnato le frasi basilari....e cosi ci spariamo sto piccolo momento di dialogo riguardo ai luoghi che vedevamo. Mentre lo guardavo tentare di spiegarsi in maniera semplice, immaginavo la sua vita come se stessi srotolando la pellicola di un film nella mia mente. Si era dovuto subire minacce dai tassisti del porto, preoccupazioni xche il luogo dove ci stava portando sarebbe raggiungibile quasi solamente via mare e portare il suo mezzo oltre quelle colline e atraverso quelle strade sarebbe stato nn proprio di facile impresa. Ma lui aveva bisogno di quei soldi, aveva bisogno di noi, di vincere rispetto a quella piccola mafia che si era creata, di tornare a casa con qualcosa per poter sperare in un domani migliore. Glielo leggevo in viso, non poteva nascondere nulla, era palese che la meta' del prezzo che ci era stato inizialmente proposto per lui valeva gia' piu' di ogni altro trasporto. E se anche non era realmente cosi'....beh ecco a me piaceva immaginarlo in quella maniera...
Mentre guidava mi ritrovavo a fissarlo mentre il van tutto scassato produceva suoni e scricchiolii allarmanti. Di tanto in tanto, la ruota anteriore sinistra sopra la quale io ero praticamente seduto, andava fuori asse e doveva dare un colpetto energico al volante come x sterzare x farla rientrare...ad un certo punto, quando mancavano 5km a destinazione, dopo l'ennesima buca, la cabina sotto i miei piedi e' letteralmente collassata su se stessa producendo uno squarcettino lungo un piede dal quale potevo godere di un ottima vista sulla strada. La vera avventura e' stata pero' spingerlo su per la mega salita sterrata che svalicava sul ns punto d'arrivo....finalmente ...niente onda gigante...ma una timida lefthanded di un metro che ci ha tenuto compagnia fino al tramonto...e per la prima volta in questo viaggio....mi sento dove avrei voluto essere....laggiu'...dove pochi osano arrivare ed ancor meno si fermano ad oziare. Nel calore delle ns capanne con pollaio sottostante e bagno in comune con il resto del villaggio...mi addormento...e sogno.

Con la voglia di scoprire e visitare nuovi luoghi, riprendiamo appuntamento con il ns amico driver e ci facciamo scarrozzare fino a kuta Lombok, tutto liscio stavolta. a parte una sosta di un paio d'ore da un fabbro per saldare il braccetto del semiasse e la voragine interna che si era formata il gg prima. Il van era nuovo, e il nostro tassinaro sempre piu' contento, quando ci ha scaricato nella ns homestay, con i soldi in mano continuava a baciarli e ci ha persino chiesto una foto x ricordarsi di noi. Gli abbiamo inoltre offerto una mancia xche' eravamo stati tutti colpiti da un senso di colpa o cmq pena x questa persona che cercava di tirare avanti. Eravamo ora nel posto piu' turistico di Lombok...10 hotel, 20 ristoranti.spiagge incantate, baie da sogno...colori mozzafiato e surf per principianti con annessa gita in barca per arrivare sugli spot....tutto per tutti in un atmosfera surreale...tutto era una capanna...un bungalow o un warung...il cibo divino, la gente sorridente ed onesta, il tempo soleggiato e noi tutti felici. Tutto sembrava scorrere in maniera inpeccabile, senza picchi di alti e bassi...qui x noi esistevano solo i primi. Ogni gg prendevamo la ns barchettina del pescatore diventato ormai un traghettatori di surfisti e ci lanciavamo tra le morbide onde di Gropouk. Da segnalare i gesti tecnici delle due donne che nonostante la dimensione non hanno mai fatto retro front nell'affrontare il mare...nelle immagini mentali di questo viaggio, sicuramente rimarra' scolpita quella in cui Alice lascia andare un onda media per lanciarsi a prendere la grande del set, c'erano lei e due surfisti esperti al suo fianco che la guardavano come un'aliena...lei goffa e potente nn si e' neanche resa conto della velocita' che stava raggiungento con la tavola prima di schiantarsi di faccia e rotolare nel mezzo dell'onda. Una persona normale credo ci sarebbe spaventata nn poco in quella situazione...anche io l'ho fatto, fino a quando nn ho visto quel sorriso a 75 denti spuntare dalla schiuma bianca...consapevole di aver cagato fuori....ma beffardo e adrenalinico al punto giusto...aveva l'espressione di chi aveva pensato a che cosa aveva sbagliato prima che alle conseguenze che potevano scaturire dai suoi gesti....il coraggio e la dedizione...ma dove l'ho trovata questa, nella confezione famiglia della Red Bull?

giovedì 23 agosto 2012

Wedding in indonesia







Ancora una volta torno a respirare gli odori della grande Asia, lo vedo come fosse ormai quasi un abitudine, ma lo percepisco come fosse la prima volta...e tutto attorno a me lascia spazio per mettermi comodo nei panni di un ragazzino sperduto in un magico mondo delle meraviglie.
Un po' intimorito dalle dimensioni del mio bagaglio (nn quello che porto in spalla), poggiamo le valige in hotel a jakarta e ci lanciamo all'avventura nella big durian....la grande citta'. Ogni mio piccolo tentativo di prepararmi ai cibi differenti della zona sono stati vanificati immediatamente da una cenetta in un warung sumatrese composto da ciccioli di maiale cotti nel sangue e seccati all'aria, polletto al curry, l'immancabile riso...e un mega succo di avocado col cioccolato....ahahahahahahahahah....che sogno...alla facciazza dei fermenti lattici!!!!!
Guardo Barbara, Alice e Fabio, un ragazzo che si e' aggregato a noi da bravo viaggiatore solitario....si destreggiano con caparbieta' tra nn bere il ghiaccio, controllare che le bottiglie dell'acqua siano ben chiuse prima di aprirle e facendo commenti positivi sul cibo come al solito impeccabile. Sumatra nn tradisce mai.
In uno dei miei momenti di transport mi guardo dall'esterno con quel sorriso sornione che nn si affezziona a dei momenti ma cerca solo di viverli. Mi chiedo come ero arrivato fino a li con quelle persone...e grandi risposte nn provo nemmeno a darmele, e' tutto cosi chiaro e semplice che spiegare le ovvieta' nn e' compito di chi ama vivere viaggiando anche dentro le mura di casa sua. Ci infiliamo dentro mercatini monumenti e shopping center, tutti e 4 dentro un tuc tuc da 2 posti, stipati come sarde gettate nell'umido di una citta' che nn conosce la pieta' x dei poveri turisti...tutto e' asfalto, cemento e traffico.....welcome back to Asia big boy.
Quando invece atterriamo a Denpasar la temperatura e l'umidita' si fondono perfettamente con quello che era l'ideale pensiero comune di tutti noi...incontriamo Cristian, trentenne surfista di Barletta che ha speso gli ultimi due anni di vita a fuerteventura surfando ogni condizione gli passasse sotto. Neanche il tempo di una doccia e siamo gia fusi nel mezzo della vita festosa della Kuta di sempre. Gente che sbevacchia, qualche troiaccia che pensa di addescarti con un occhiolino e l'immancabile venditore di massssrrrrroooom. I funghetti all'ucinogeni che vanno fortissimo qui a bali. Faccio un po' da guida tra le vie modello labirinto, traghettando le nostre donne di luogo in luogo dove i surfisti si riuniscono a bere dopo la lunga giornata tra le onde....Alice anche tentava di nn dare nell'occhio quando le bave le scendevano dai contorni delle labbra, Barbara invece nn finiva di chiedersi se x caso quello fosse il paradiso. Mi divertivo a vederle abbassare gli sguardi come quando noi maschietti incrociamo una gnocca paurosa e al ns fianco abbiamo la morosetta....sembra che gli occhi ci spuntino anche sul retro delle orecchie, sembravano due radiologhe all'azione. La serata si chiude con la mente un po' offuscata ed un australiano nudo che si stende sul tavolo di 10 ragazze in posa x delle foto.  Welcome back to Kuta italian surfer.
E' l'alba, e le onde nn superano il metro e mezzo. Mi manca un compagno fedele ma il dio mare vede e provvede e nn mi fa mai sentire troppo solo. Sono sopra ad ogni cosa assomigli ad un onda, in acqua da solo con cristian a distanza che cercava di capire come mai le onde dell'indiano fossero cosi micidiali.....le braccia inarrestabili fino a sfinimento e i sorrisi di Alice che mi tengono compagnia ad ogni buona onda...e nei suoi occhi la voglia di provar ad essere su quelle onde......welcome into the sea Sorriso.