mercoledì 10 ottobre 2012

Ogni luogo ha la sua storia...a scriverla siamo noi...by Alberto



Mentre siamo sull'aereo che ci riporta a Bali sento quello che mi immaginavo di avvertire. Quella sensazione di tuttotondo intorno...di quando ogni cosa è andata meglio di come doveva andare. Mi sentivo compiuaciuto x aver attraversato alcune delle isole più belle che abbia mai visto, conosciuto persone belle e brutte...essermi fatto trasportare dagli eventi e allo stesso tempo cercato di controllarli. Non m'importa molto di ciò che è realmente stato fatto...ma più di tutto gli obiettivi che ho raggiunto nel farlo. E' come passare oltre un confine mentale che, a volte sembra perenne ed invalicabile, altre scompare sotto i colpi dell'esperienza e del confronto facendolo comunque rimanere la mia grande sfida. E' la mia montagna, quella dove arrivare in cima nn è essenziale...ma avanzare in un qlsiasi senso è d'obbligo. Con il sorriso stampato ed il mio diario alla mano, mi preparo all'atterraggio, negli occhi di Alice la felicità di chi ha vissuto momenti unici ed il terrore di chi sta volando con un bielicca con una delle più sconosciute compagnie Indonesiane, in quelli di Barbara....nn lo sappiamo bene dato che soffre di sonnolenza da mezzi di trasporto!!!
Ma avverto cmq che un pò di tristezza ci sta pervadendo causa l'imminente distacco. Le nostre due donzelle ci lasciano e se ne tornano nella calda Italia...io invece mi preparo ad affrontare un'esperienza che probabilmente era sulla lista da tempo. 


E' in mezzo al caos di Legian rd che vedo spuntare dall'altro lato della strada, il sorriso e le occhiaie di colui che era stato mio compagno di banco x anni a ragioneria, e primo vero compagno di viaggio nell'ormai lontana avventura di "fuga dalla scuola/vacanza/lavoro" a Londra in quel del 2001.
Umberto, un rapporto contrastato il nostro, fatto di stima ed invidia. Compagnie e stili di vita diversi ma con un unico comun denominatore, la passione per i viaggi, quella x i piaceri della vita e una forte relazione amorosa con le nostre ambizioni. 
Lui è x me una di quelle persone che scivola comodamente nella tua vita pur nn appesantendola, una di quelle xsone che puoi nn vederla x anni o parlarci tutti i giorni. Sai che avrai sempre qualcosa di cui parlare. 
Io x lui sono sempre quello che nonostante faccia qualcosa è comunque sempre in qualche modo superabile e migliorabile, e cmq ovviamente, meno intelligente di lui.
Anche se nn sembra, insieme abbiam fatto di tutto...quando ci ripenso mi sembra impossibile considerando che ci son state persone con cui ho passato molto piu tempo e condiviso molto meno. Confesso che sono un pò spaventato dallo sharare con lui la sua prima esperienza di viaggiatore indipendente; confido cmq nel jet leg che stordendolo un pochino mi possa dare quella finestra di tempo per poterlo lanciare in questo mondo cosi diverso senza farlo troppo preoccupare.
Stora strana è anche il fatto che quando io ero partito per l'Australia, anche lui doveva essere dei nostri, moralmente lo è sempre stato...seguiva attentamente il blog e mai mancava di messaggiare su fb, invidiava in senso buono ciò che stavo facendo mentre lui si conquistava il suo 110 all'università. 
Le prime 48 ore sono state le più impegnative. Accoglienza, spiegazioni di tutto, cibi nuovi da affrontare, lingua diversa, depressione da fuso orario, guida a dx e inquinamento. Gli occhi gli roteavano come una slot machine impazzita, ma una volta insediati sul nostro magnifico bungalow sovrastante il monte di Uluwatu...tutto a cominciato a prendere forma. 





Mi accorgo che mi mancava la sua curiosità, mi ha persino fatto scoprire una spiaggia che pensavo nn fosse buona x il surf e che invece mi ha regalato i momenti più riusciti del mio surf fino a qui. E' stato strano come ogni momento era un opportunità di scambi di idee. Mentre scoprivo un pò di più sui suoi pensieri degli ultimi anni e sulla sua estrema esigenza di fare nuove esperienze, e lui mi ridisegnava sotto un'altra luce. Vedeva quello che ero diventato in questi anni. L'assenza di Alice è stata ricompensata da una grande opportunità x conoscere meglio un amico e guidarlo verso quella che sarebbe dovuta essere un'esperienza da condividere qlche tempo prima, e che invece è venuta matura in tempi diversi. 

Scarrozziamo i ns motorini x tutta bali, ai 3000 all'ora tra le macchine e ai 300 tra le onde...dove le prime due settimane avevo ancora dei limiti legati alla mia realtà quotidiana di casa, ora sapevo cosa stavo aspettando.


Sono passati 3 anni dalla prima volta che ho messo piede in Indonesia, 3 viaggi nei quali ho sempre dovuto affrontare piccole e grandi paure e nuove sfide. La prima volta xche surfavo da poco tempo e solo riuscire a passare il break di kuta e surfare il reef di Padang Padang con 1mt d'onda mi sembravano cose da extraterrestri, figuriamoci a mangiare i nasi goreng.
La seconda xche credevo di essere pronto x i luoghi mitici e leggendari del surf...volevo andare a G-land...a Uluwatu...e attraversare il mar di Arafura a vela, sono quasi morto sottovalutando kuta reef ritrovandomi a viaggiare insieme a compagni improvvisati via terra fino a Sumatra, fronteggiando la paura di nn poter tornare più in acqua x lo shock.
E poi finalmente adesso....che andando verso le isole dell'est, sfidando i mariuoli portuensi di lombok, il reef urcinato di desert point e surfando yo yo's, riscompro quell'IO ME che nn vedevo da tempo. 
Tutto ciò mi ha portato stamattina a scendere dagli scalini di Uluwatu, rivolgere un pensiero al bro Bonvicini che avrei voluto anche fisicamente al mio fianco, per cercare di affrontare quello che era ormai diventata la bestia nera del surf in Indonesia.



Solamente il passaggio sotto quelle onde era emozionante come venire al mondo. Nessuno di quelli che erano in acqua mi sembravano dei pivelli come me. Il colore turchese ed i set perfetti rendevano mistico uno dei momenti che aspettavo da tutta una vita. Al di la del luogo e dell'aspetto del mio surf....mi stavo muovendo sulla mia montagna...la stavo scalando...e mentre sento la mia tavola prendere velocità sopra ad un picco di un paio di metri, ho il tempo di guardare quei luoghi di fronte a me da cui ero solito essere spettatore...vedendoli svanire nell'incanto di quel momento. Poi l'onda mi ha chiuso in testa brutalmente, sono tornato in posizione con nonchalance, un paio di ragazzi urguaiani mi hanno chiesto se avevo chiuso il barrel...ho mentito...e cercato di prendere qualche altra onda. 

Il giorno dopo ho fatto surf Balangan....e anche quello successivo....  

giovedì 27 settembre 2012

Heading to paradise

Quando viaggio sono in grado di nn pianificare, ma agire all'istante. Nn farlo a volte potrebbe costare troppo tempo e quando ci si diverte i giorni corrono veloci come il vento. Era ormai il secondo pomeriggio che trascorrevamo alla scoperta dei minuscoli villaggi circostanti kuta lombok....e il pallino di proseguire aveva cominciato ad accendersi dentro qlcno di noi....partendo da Alice ha poi contagiato me, Barbara ed il pacifico Cristian...in meno di 30 min avevamo fissato appuntamento con pseudo driver nell'ufficio di una signora in pigiama, valutato le opzioni di ritorno a Bali nei giorni prossimi venturi, e raccolto info su cosa ci saremmo dovuti aspettare durante l'attraversata dell'isola e l'arrivo a Sumbawa.


Partenda l'indomani dopo la surfata mattutina...tutto liscio come l'olio...ancora una volta avevamo visto le nostre tavole sfrecciare lungo le onde e apprezzato le ragazze rinfrescare i principi di galleggiamento di un corpo sotto le onde....ora mi ritrovo a guardare l'asia che ci circonda dal finestrino di un'auto....mi concedo il lusso di osservarlo anche in bianco e nero tramite l'obiettivo dela mia camera...e di rubare attimi di cultura da portare con me...non che ne sentissi realmente un bisogno...solamente uno sfizio che mi aiuterà ad essere più felice quando sarò lontano da qui. Non c'è un secondo di questa cultura che mi lascerei scorrere davanti agli occhi senza averlo assimilato...sembra che le diversità e i sorrisi si riuniscano tutti sulla nostra strada...mentre attraverso quest'isola mi dedico quegli attimi...senza troppo pretendere...colori e sfumature che si attorcigliano al cielo in quel caos calmo delle vie indonesiane.




Finalmente scendo a comprare i biglieti del traghetto e conosco i primi 5 poliziotti onesti e super simpatici di tutta l'Asia, volevano farsi l'immancabile foto insieme al turista bianco e parlare un pò delle solite cose...



"uot is ior tim mai prend?"







Tanto sono preso dalle chiacchere che nn mi rendo neanche conto di come è fico il porto di Labuhan...incastrato in mezzo alla foresta con navi appoggiate su di un lato e tenute a secco dalla bassa marea e la natura più rigogliosa che da sfondo a barche e navette di ogni genere. Mentre saliamo ci offrono ogni tipo e genere di cibo e bvande, cominciavamo a sentirci persino importanti xche su tutta la nave solo noi avevamo l'onore di tutto questo cibo...poi gli sguardi delle persone ci ricordava che siamo in paese musulmano durante il ramadam e che qui prima del tramonto nessuno tocca ne cibo ne acqua...poco male, ho pensato, come dice la mia amica Reika...essere un senza dio a volte aiuta.



Come sempre più spesso accadeva, più ci allontanavamo dalla frenetica e chiassosa vita di Bali, e più le persone si dimostravano realmente interessate a fare conoscenza. Le persone sorridono e i ragazzi cercano di trovare il coraggio per rivolgerci la parola...appena uno ci riesce, sospirando guarda gli altri attorno a lui con aria da bullo pavoneggiando che sta parlando con uno straniero...e tutto questo ci fa sentire onorati e sempre più aperti a coinvolgere altre persone nelle super risate del ponte numero 1C.





Cala la notte su di un cielo grigiastro...ma le luci di sumbawa sono già li. Nessuno di noi si è molto informato su cosa ci sia realmente da fare sull'isola....guida alla mano, giusto uno sguardo ai luoghi del surf...taxy e dopo 3 ore siamo in un buio ma accogliente surf camp, sdraiati su di un'amaca, davanti al fuoco sulla spiaggia. Tutto era reso surreale dall'oscurità e dalla tranquillità di quel luogo....il mare...lo potevo sentire di fronte a me...ma il monello nn si voleva far vedere.
Dalle prime informazioni raccolde dagli unici 2 turisti che abbiamo incontrato...eravamo nella spiaggia di Yo Yo's ...uno dei migliori surf spot al mondo. Onestamente nn ne avevo mai sentito parlare, ma come spesso capita in questo mondo di surf....nn si è mai finito di scoprire dove rompe un'onda perfetta.
E infatti...eccoci svegli all'alba che ci stropicciamo gli occhi davanti a quella che probabilmente sarà una delle giornate più sceniche di tutto il viaggio...quasi indescrivibile vedere ora con la luce del giorno, dove eravamo capitati. quello che probabilmente era stato un posto visitato solamente da professionisti venuti da molto lontano, che era stato mantenuto segreto fino a quando le prime barche di surfisti turisti nn cominciarono ad arrivaare insieme a qualche coraggioso che ci provava dalla spiaggia....beh...ora...era li...davanti a noi...con delle onde che sembravano un dipinto di Hilton Alves...un mare azzorro verde, tartarughe che affioravano ovunque e quell'atmosfera che non perdona. Quella che i trasmette sensazioni positive...energetiche...meditative. mi rendo conto di questo solo quando i miei pensieri mi isolano dal resto del gruppo....avrei potutto essere ovunque con chiunque...ma seduto davanti a quelle onde..nn avrei esitato mai...il posto era magnificamente terribile...tecnico e perfetto. Come ogni tanto capita nel surf....mentre ti infili la maglia e allacci il leash cerchi di fare ed essere il duro della situazione...dentro te lo sai benissimo che in giornate come quelle non esistono mezze misure per la gloria. 
Sarei stato soddisfatto anche solamente di essere in grado di andare oltre il break, fare un duck diving ed osservare gli altri. Ma poi qlcsa mi avrebbe portato a provarci...e sarei qui a scrivere la solita storia di surfate leggendarie...
Effettivamente ho avuto il mio momento di gloria...ho surfato la mia onda, ma ho fatto cagare...avevo paura. Sono riuscito a prendere 3 onde in 3 ore...la dimensione ed il take off estremo erano qlcsa a cui nn ero più abituato. Quando arrivavano le barre sul reef ero estasiato nel vedere alcuni ragazzi infilarcisi dentro con un salto nel vuoto...nn riuscivo ad immaginarmi fare lo stesso...quando arrivavano i set...l'unica mia priorità era la sopravvivenza.
Avevo fatto bella figura con tutti...tranne che con me stesso. Mi sentivo bloccato nonostante mi fossi lanciato più di una volta giù dal muro con discreto successo. Avevo qualcosa dentro che nn voleva uscire.
La notte stessa dopo aver girovagato per il sud dell'isola in motorino alla ricerca del nostro amco "drago leccatore" (drago di komodo, soprannominato cosi da Alice x motivi ancora da sapersi)...ho sognato di essere davanti a mio padre. Lui è un tipo che non chiede mai, al max ascolta...e vive nella sua unica tranquillità d'animo. A metà fra un saggio e uno di quelli che se il mondo dovesse cadere...speriamo che cada un pò più in la. Anche in sogno mi faceva strano sognarlo...ma lui era sorridente. Non diceva nulla...solo aspettava. E mi guardava.
Quando mi sono svegliato, un qualcosa era uscito. Ero fiero. Comunicativo. Potevo di nuovo sentire la voce del mare...erano due settimane che surfavo tutti i giorni...e nn l'avevo sentita ancora...
Ho preso la tavola e con il mio gruppo di amici sono andato a divertirmi dove il giorno prima. Ancora una volta in acqua da solo...ho disegnato la mia giornata leggendaria, scandendo i miei ritmi...e dichiarandomi ai sospiri del mare.

N.B. se decidete di visitare Sumbawa...ricordatevi che in qualunque parte dell'isola chiederete un info sui taxy ed i trasferimenti...al vostro hotel arriverà un auto. Noi alla nostra partenza avevamoun auto a testa. 

giovedì 30 agosto 2012

Heading to east....the quite Lombok...and desert point










Abbiamo ormai affondato le nostre grinfie tra lo shopping forsennato di kuta e le piccole soddisfazioni delle prime session di surf, quando una sera finalmente l'artista e conoscente Echo del Naruk shop di kuta, mi avverte che la mia tavola nuova e' pronta. Gli ho detto che dire "mia" mi sembrava un po' un eufemismo, nn ne ho mai comprata una nuova x me ancora, nn mi sento pronto a vederla ammaccata e sfregiata dal mio stile arrembante di affrontare le onde....ma al cuor nn si comanda e quindi tavoletta nuova aerografata da uno dei best surf artist in bali per la signorina Alice. 
Completini da surfiste e zaini alla mano ci avviamo verso la nave che ci portera' a scoprire lombok. Tralasciamo la solita rotta che porta alle gili island battuta in questo periodo da orde di ventenni che nn vedono l'ora di fumare marjiuana liberamente al ristorante o sulla spiaggia, arriviamo invece a Lembar. Porto tranquillo con un unico ufficio di taxi che fanno cartello con i prezzi x spennare quei pochi turisti che li arrivano dirigendo poi verso nord al vulcano o verso i surf spot del sud dell'isola. Con varie peripezie e nn pochi momenti di tensione x tenere lontani i tassisti gli uni dagli altri riesco a scovare un ragazzo che con un vecchio vanettino sarebbe stato disposto a portarci fino a banko banko spingendosi anche fino a desert point. Quella che viene universalmente definita l'onda piu' bella del sud del mondo. 
Il ns driver: un ragazzo sui 35, con cicatrici da ustione su tutti gli arti e all'attivo 4 vocaboli di inglese. Per sua fortuna noi ci siamo fatti massacrare le scatole da Alice che x deformazione professionale, dopo mezz'ora che aveva la guida alla lingua indonesiana in mano, sapeva gia' ripetere i numeri e ci aveva insegnato le frasi basilari....e cosi ci spariamo sto piccolo momento di dialogo riguardo ai luoghi che vedevamo. Mentre lo guardavo tentare di spiegarsi in maniera semplice, immaginavo la sua vita come se stessi srotolando la pellicola di un film nella mia mente. Si era dovuto subire minacce dai tassisti del porto, preoccupazioni xche il luogo dove ci stava portando sarebbe raggiungibile quasi solamente via mare e portare il suo mezzo oltre quelle colline e atraverso quelle strade sarebbe stato nn proprio di facile impresa. Ma lui aveva bisogno di quei soldi, aveva bisogno di noi, di vincere rispetto a quella piccola mafia che si era creata, di tornare a casa con qualcosa per poter sperare in un domani migliore. Glielo leggevo in viso, non poteva nascondere nulla, era palese che la meta' del prezzo che ci era stato inizialmente proposto per lui valeva gia' piu' di ogni altro trasporto. E se anche non era realmente cosi'....beh ecco a me piaceva immaginarlo in quella maniera...
Mentre guidava mi ritrovavo a fissarlo mentre il van tutto scassato produceva suoni e scricchiolii allarmanti. Di tanto in tanto, la ruota anteriore sinistra sopra la quale io ero praticamente seduto, andava fuori asse e doveva dare un colpetto energico al volante come x sterzare x farla rientrare...ad un certo punto, quando mancavano 5km a destinazione, dopo l'ennesima buca, la cabina sotto i miei piedi e' letteralmente collassata su se stessa producendo uno squarcettino lungo un piede dal quale potevo godere di un ottima vista sulla strada. La vera avventura e' stata pero' spingerlo su per la mega salita sterrata che svalicava sul ns punto d'arrivo....finalmente ...niente onda gigante...ma una timida lefthanded di un metro che ci ha tenuto compagnia fino al tramonto...e per la prima volta in questo viaggio....mi sento dove avrei voluto essere....laggiu'...dove pochi osano arrivare ed ancor meno si fermano ad oziare. Nel calore delle ns capanne con pollaio sottostante e bagno in comune con il resto del villaggio...mi addormento...e sogno.

Con la voglia di scoprire e visitare nuovi luoghi, riprendiamo appuntamento con il ns amico driver e ci facciamo scarrozzare fino a kuta Lombok, tutto liscio stavolta. a parte una sosta di un paio d'ore da un fabbro per saldare il braccetto del semiasse e la voragine interna che si era formata il gg prima. Il van era nuovo, e il nostro tassinaro sempre piu' contento, quando ci ha scaricato nella ns homestay, con i soldi in mano continuava a baciarli e ci ha persino chiesto una foto x ricordarsi di noi. Gli abbiamo inoltre offerto una mancia xche' eravamo stati tutti colpiti da un senso di colpa o cmq pena x questa persona che cercava di tirare avanti. Eravamo ora nel posto piu' turistico di Lombok...10 hotel, 20 ristoranti.spiagge incantate, baie da sogno...colori mozzafiato e surf per principianti con annessa gita in barca per arrivare sugli spot....tutto per tutti in un atmosfera surreale...tutto era una capanna...un bungalow o un warung...il cibo divino, la gente sorridente ed onesta, il tempo soleggiato e noi tutti felici. Tutto sembrava scorrere in maniera inpeccabile, senza picchi di alti e bassi...qui x noi esistevano solo i primi. Ogni gg prendevamo la ns barchettina del pescatore diventato ormai un traghettatori di surfisti e ci lanciavamo tra le morbide onde di Gropouk. Da segnalare i gesti tecnici delle due donne che nonostante la dimensione non hanno mai fatto retro front nell'affrontare il mare...nelle immagini mentali di questo viaggio, sicuramente rimarra' scolpita quella in cui Alice lascia andare un onda media per lanciarsi a prendere la grande del set, c'erano lei e due surfisti esperti al suo fianco che la guardavano come un'aliena...lei goffa e potente nn si e' neanche resa conto della velocita' che stava raggiungento con la tavola prima di schiantarsi di faccia e rotolare nel mezzo dell'onda. Una persona normale credo ci sarebbe spaventata nn poco in quella situazione...anche io l'ho fatto, fino a quando nn ho visto quel sorriso a 75 denti spuntare dalla schiuma bianca...consapevole di aver cagato fuori....ma beffardo e adrenalinico al punto giusto...aveva l'espressione di chi aveva pensato a che cosa aveva sbagliato prima che alle conseguenze che potevano scaturire dai suoi gesti....il coraggio e la dedizione...ma dove l'ho trovata questa, nella confezione famiglia della Red Bull?

giovedì 23 agosto 2012

Wedding in indonesia







Ancora una volta torno a respirare gli odori della grande Asia, lo vedo come fosse ormai quasi un abitudine, ma lo percepisco come fosse la prima volta...e tutto attorno a me lascia spazio per mettermi comodo nei panni di un ragazzino sperduto in un magico mondo delle meraviglie.
Un po' intimorito dalle dimensioni del mio bagaglio (nn quello che porto in spalla), poggiamo le valige in hotel a jakarta e ci lanciamo all'avventura nella big durian....la grande citta'. Ogni mio piccolo tentativo di prepararmi ai cibi differenti della zona sono stati vanificati immediatamente da una cenetta in un warung sumatrese composto da ciccioli di maiale cotti nel sangue e seccati all'aria, polletto al curry, l'immancabile riso...e un mega succo di avocado col cioccolato....ahahahahahahahahah....che sogno...alla facciazza dei fermenti lattici!!!!!
Guardo Barbara, Alice e Fabio, un ragazzo che si e' aggregato a noi da bravo viaggiatore solitario....si destreggiano con caparbieta' tra nn bere il ghiaccio, controllare che le bottiglie dell'acqua siano ben chiuse prima di aprirle e facendo commenti positivi sul cibo come al solito impeccabile. Sumatra nn tradisce mai.
In uno dei miei momenti di transport mi guardo dall'esterno con quel sorriso sornione che nn si affezziona a dei momenti ma cerca solo di viverli. Mi chiedo come ero arrivato fino a li con quelle persone...e grandi risposte nn provo nemmeno a darmele, e' tutto cosi chiaro e semplice che spiegare le ovvieta' nn e' compito di chi ama vivere viaggiando anche dentro le mura di casa sua. Ci infiliamo dentro mercatini monumenti e shopping center, tutti e 4 dentro un tuc tuc da 2 posti, stipati come sarde gettate nell'umido di una citta' che nn conosce la pieta' x dei poveri turisti...tutto e' asfalto, cemento e traffico.....welcome back to Asia big boy.
Quando invece atterriamo a Denpasar la temperatura e l'umidita' si fondono perfettamente con quello che era l'ideale pensiero comune di tutti noi...incontriamo Cristian, trentenne surfista di Barletta che ha speso gli ultimi due anni di vita a fuerteventura surfando ogni condizione gli passasse sotto. Neanche il tempo di una doccia e siamo gia fusi nel mezzo della vita festosa della Kuta di sempre. Gente che sbevacchia, qualche troiaccia che pensa di addescarti con un occhiolino e l'immancabile venditore di massssrrrrroooom. I funghetti all'ucinogeni che vanno fortissimo qui a bali. Faccio un po' da guida tra le vie modello labirinto, traghettando le nostre donne di luogo in luogo dove i surfisti si riuniscono a bere dopo la lunga giornata tra le onde....Alice anche tentava di nn dare nell'occhio quando le bave le scendevano dai contorni delle labbra, Barbara invece nn finiva di chiedersi se x caso quello fosse il paradiso. Mi divertivo a vederle abbassare gli sguardi come quando noi maschietti incrociamo una gnocca paurosa e al ns fianco abbiamo la morosetta....sembra che gli occhi ci spuntino anche sul retro delle orecchie, sembravano due radiologhe all'azione. La serata si chiude con la mente un po' offuscata ed un australiano nudo che si stende sul tavolo di 10 ragazze in posa x delle foto.  Welcome back to Kuta italian surfer.
E' l'alba, e le onde nn superano il metro e mezzo. Mi manca un compagno fedele ma il dio mare vede e provvede e nn mi fa mai sentire troppo solo. Sono sopra ad ogni cosa assomigli ad un onda, in acqua da solo con cristian a distanza che cercava di capire come mai le onde dell'indiano fossero cosi micidiali.....le braccia inarrestabili fino a sfinimento e i sorrisi di Alice che mi tengono compagnia ad ogni buona onda...e nei suoi occhi la voglia di provar ad essere su quelle onde......welcome into the sea Sorriso.

lunedì 30 luglio 2012

Elasticamente surf....



Erano i primi di giugno, quando sotto una pioggia incessante, vento a quaranta nodi e un cielo denso di nuvole io ed Andrea discutevamo sul fatto che avremmo potuto lavare i nostri kite e riporli nell'armadio in attesa delle prime sventolate di settembre ed ottobre. Oggi siamo tutti e due sorridenti sotto il sole di sottomarina con le stesse condizioni di vento di quel giorno ma senza nuvole e con una temperatura media di 28°.
Questo post nn solo per descrivere tre giornate di bora e kite super intense, ma xche mentre ero la fuori smadonnando x trimmare la mia nuova vela, mi accorgo che la bora stava cominciando a spingere come una dannata....il moto ondoso aumentava...la marea scendeva. Mentalmente facevo fatica a collegare che anche se ero li, con il trapezio indossato e la vela alzata...quello x me è solo un abito indossato...sorrido ad Alice...poso tutto a terra e in mezzo a probabilmente 300 windsurf e 200 kite surfer...mi lancio in mezzo alle onde con la mia tavola da surf. Mi aspettavo di prender qualche accidente dai ragazzi che mi sfrecciavano vicino, ed invece, nonostante tutto, massimo rispetto in acqua e fuori. Qualche right e qualche left, alcuno delle onde più improbabili mai surfate in vita, ma a sottomarina ottenevano tutta la mia stima. Se avessi paragonato quella situazione ad una qualsiasi altra passata in oceano mi sarei davero dato dello scemo. Ma ora, li, in quel momento...tutte quelle creste indisposte che rompevano disomogenee qua e la ed ogni tanto lasciavano passare qualche panettone interessante, erano il parco giochi perfetto. Ho spinto Alice su ogni onda possibile fino a che il suo fisico ha potuto reggerla, ho chiamato Davide ed organizzato il domani x una surfata insieme, ho intervallato il piacere del vento con il gusto di cacciare un'onda. Per la cronaca ho anche surfato la mia prima onda, trainato dal kite....è stato così particolare ed intenso che x qualche secondo mi sono dimenticato di avere una vela da gestire e completamente abbandonato allo scivolare lungo la pancia del panettone, per poco nn mi finisce tutto in acqua.

Mai avrei potuto pensare di entrar in acqua e fare un pò di allenamento prima dell'indonesia in questa stagione...men che meno a Sottomarina...ma a volte, con la giusta dose di elasticità ed audacia...certe giornate si possono trasformare in qualcosa di unico.

Ringrazio il kiter Andrea Converso per la sua pazienza nell'aiutarmi e spronarmi a bolinare e nel migliorarmi...Marco Chiussi ed Alice Rossi xchè vederli scoprire le gioie del surf mi ha fatto ritornare alla mente le mie origini, ed ovviamente il Davide Bonvicini, che nonostante le distanze, il lavoro e le fatiche che comporta vivere in Italia, appena l'onda supera l'altezza di una caviglia, carica la sua longboard wisky...e parte x ogni dove...

Prossimo aggiornamento dalle onde indonesiane, buona estate a tutti...keep rocking...keep surfing....

mercoledì 18 luglio 2012

SOGNANDO ORIENTE

...nn passa giorno...settimana...mese, nel quale non mi manchi scrivere questo blog, la compagnia di chi ti segue durante un viaggio, di chi commenta le tue foto o chi semplicemente si limita a leggerti tra le righe. Quelli che ti conoscono e che sanno già cosa vuoi dire con quelle parole, e chi invece ti legge per la prima volta ed interpreta a modo suo. Tutti all'interno di un unico cerchio che ci collega inevitamilmente tramite le nostre esperienze, opinioni e modi di vever la vita.


Da dove cominciare?

Avrei così tante cose da dire che davvero nn basterebbe una giornata per descrivere a grandi linee ciò che è capitato negli ultimi mesi.

Dagli ultimi surf trip di Viareggio, Biarritz ed Hossegor, la compagnia si compatta e si uniforma sempre di più. Davide il nostro longboardista correggese, anche se nn a tempo indeterminato, è parte stabile di una famiglia del surf che nn conosce confine, Barbara la ns surfista vegetariana tenta di trovare il tempo e le risorse per lanciarsi tra le onde con noi mentre cucina seitan e verdurine. Alice, la bimbamikia capoerista monselicense nuova arrivata, dopo le prime uscite si è già fatta rispettare dai concorrenti in acqua e nn vede l'ora di affrontare la sua prossima avventura asiatica.

Proprio domani avremo anche l'onore di reincontrare un altro componente fondamentale che aveva caratterizzato l'ultimo anno di surf in Australia, Mr Matteo Rossato. Sembrava impossibile tornare a rivedersi dopo anni di viaggi, e invece ogni tanto amici che si pensavano potessero essere solamente presenze facebookkiane compaiono bussando alla porta come fosse un gg che nn ci vedessimo....e il feeling è davvero quello.

Ce ne siamo accorti ospitando i ragazzi francesi con cui si è surfato west Australia, le ragazze della sunshine university, Nina...fino ad arrivare ad un paio di settimane fa quando incredulo scattavo foto di me e il bonvi tra le braccia di Monica.

E' plausibile che alcuni dei significati del vivere intenso siano racchiusi tra questi disegni psico geografici che ci coinvolgono lasciandoci con il gusto dolce di chi sa di aver raggiunto qlcsa di più di ciò che si aspettava.

Emozioni forti anche sul piano fisico, un paio di mesi fa, giusto dopo aver prenotato la nuova avventura sportiva, scendendo in bici ai 70 all'ora su pietra, mi son detto tra me e me...cazzo che bravo che sono a nn cadere mai!!!!....infatti nn son caduto nemmeno li....ma un paio di km dopo su una semplice stradina diritta mentre ciaccolavo con il collega Umberto...mi son ritrovato schiantato sulla recinzione di una casa. Cercine danneggiato, clavicola lussata, cuffia frammentata e balle varie.

............i puntini stanno x gli insulti, anzi x chi volesse ottenere un posto in paradiso, nessun problema, i santi li ho tirati giù tutti.....posti in abbondanza!!!

15gg di fermo e 2 mesi di riabilitazione dopo nn sto più nella pelle.

ho già fatto una prova di kite surf superata con successo, ma con venti deboli. il dolore è quasi scomparso, solo rimane un pò di paura...e il pensiero:

ma se la spalla nn girasse più mentre un set da 4 mt mi arriva addosso?

.....beh...fuck that...qualcuno dice che per riuscire bene in uno sport estremo nn bisogna pensare troppo....io mi affido a quell'anonimo.

Trq 15 gg appena, decolla il mio aereo che ancora una volta mi accompagnera in Indonesia, dopo aver visitato le grandi isole dell'ovest, ora tocca alle micidiali onde di desert point, sumba, sumbawa...giù fino a Rote e Timor...Godrò della compagnia di Alice, Barbara ed Umberto che ci raggiungera in un secondo momento x poi proseguire poi verso l'Australia. Ho idea che ci sarà da divertirsi.

Vi aggiornerò in seguito sul minimo programma di viaggio che faremo, buon vento e buon surf a tutti.


giovedì 3 maggio 2012

Biarritz - Hossegor surf basque







Ormai il tempo passa e noi ci facciamo desiderare da queste pagine che tanto hanno vissuto e tanto vorrebbero ancora vivere. Ovviamente quando rientri a far parte di quella che ci piace definire “la vita normale” , tutto s’inclina a favore del lavoro, del poco tempo e delle stagioni avverse. Ma noi siamo qui x stupire…e lo facciamo stupendo noi stessi in primis. Stavolta, dopo l’essersi rincontrati tra le pianure emiliane e dopo il megagiro di Davide lungo le vie delle spezie e dei tessuti orientali, eccoci alla volta delle coste francesi.

Anni di viaggi alla ricerca di onde perfette lungo le coste di tutto il mondo, ci hanno resi consapevoli che ogni luogo merita di essere scoperto nell’ottica della cultura locale, ed allora per avvantaggiarsi con la lingua abbiamo tirato a bordo una mezza giornalista ed una quasi interprete di francese. Erika la rossa….ed Alice la diavola della Tasmania. (il soprannome di Alice deriva dai rantoli che emette continuamente quando si eccita dalla felicità......v video youtube su diavolo della Tasmania) 

Quasi 1400km passando toccando la nostra riviera ligure, la costa azzurra , le regioni provenzali e finendo solleticando i piedi ai Pirenei. Volevamo anche fare un piccolo stop a Lourdes lungo il tragitto, intingere Alice e sperare nel miracolo, ma poi abbiam pensato che tutto sommato la sua parlantina ci potesse servire per tenerci svegli durante le lunghe ore di guida.

Atterriamo finalmente alla Grande Plage di Biarritz dopo aver guidato sparati tutta la notte. Sono le 7 di mattina, piove che dio la manda, il cielo grigio e le nuvole basse quasi nascondono quel metro e mezzo barra due d’onda che frange ad un centinaio di mt dalla spiaggia. Nn è servito nemmeno il pensiero, con le ragazze che ci guardavano incredule, indossiamo la muta e corriamo contro l’ipotermia assicurata. 40 min dopo, con l’acqua ad 11 gradi e la temperatura a 9…risaliamo tremanti…e mentre la pioggia ci lava dal sale il ns sorriso ci lava da quei lunghi giorni lontani dal surf.

"Siamo qui di nuovo bro….qlcno potrebbe dire che nn siamo normali, che siamo invasati o che nn ne vale la pena…io sò che l’universo cospira affinché le cose accadano…e quello che è accaduto a me, da quando seguo le onde….mi ha fornito le risposte per tutto ciò che avevo chiesto….ora so solo…che ne voglio ancora…"

Solo 5 lunghissimi e bellissimi giorni all’insegna del surf, del mare, del cibo e della fantastica compagnia che siamo sempre in grado di generare attorno a noi. Momenti che ci hanno riportato in quello che volerlo o no….è il nostro stile di vita. E per quanto tenteremo di mascherarlo…noi lo sapremo sempre quello che vorremmo vedere riflesso negli occhi della ns donna al suo risveglio….



giovedì 19 gennaio 2012

Un giorno nel mio paradiso...the green room! Mt Leao by Albert





Ci sono giorni nei quali sai cosa vuoi fare da grande. Lo vuoi così tanto intensamente da nn curarti nemmeno dell'opinione della tua mente. 
Quando guardo il mare, sò che ci sono ben pochi altri posti al mondo in cui vorrei essere. 
Quando osservo un'onda partire dall'orizzonte...caricare l'arco...e scoccare la sua freccia su di un bordo terrestre, capisco che Nettuno in qualche modo ha voglia di comunicare. 
Quando ti alzi al mattino presto, hai un'intuizione su dove potrebbe rompere meglio quell'onda, carichi la tavola in un pick up e ti fai scaricare in mezzo al niente sapendo che dovrai camminare x più di un'ora solo x verificare quell'intuizione...capisci che quella voglia di comunicare è reciproca.
Quando arrivi davanti a lei, non è ne grande ne piccola. Arriva da dove il sole si posa la sera....e con tutto il suo calore ti avvolge...cerchi il tubo da quando hai cominciato a surfare...ed ora sei li...dentro a quell'onda  ad ogni suo passaggio. Mi accoglie ogni volta alla stessa maniera...e spinge...spinge la mia tavola sopra il reef che scorre come un film sotto i miei piedi, mentre attorno a me tutto è una sfumatura veloce del verde e dell'azzurro. 
E' allora che capisci che da grande vuoi fare surf. Lo desideri. Ne senti il bisogno. E la cosa ti fa sorridere xchè dentro di te sai che quella è l'unica verità. Quando da piccolo mi chiedevano cosa sarei voluto essere da grande, collegavo in automatico la mia felicità ad un lavoro importante...nn avevo mai provato il surf.
A volte nn abbiamo bisogno di fare grandi cose nella vita x capire chi siamo. 
Ma tutti possediamo un dono, quello di poter rendere immense le nostre intuizioni...ogni giorno.  

SAL - Delicia assim voce me mata








Ogni viaggio porta con se la sua carica di esperienze e conoscenze. 
Trasforma le idee e dà colore a quelle parti della vita che a volte sembrano andar bene anche solamente in bianco e nero. Viaggiare è una scelta, saperlo fare è un dono che xò ci si può guadagnare. 
Ho conosciuto decine di persone, visto facce diverse ogni giorno, lasciadomi contaminare dalle loro esperienze e da quello che per loro rappresentavano. 
Ho passato un Natale spontaneo, un gruppo di ragazzi e ragazze che si riuniscono attorno al tavolo di un ristorantino locale, sulla spiaggia. Che mangiano e bevono insieme, si fanno coccolare dal grogh, fondendo culture distanti anni luce ma che cercano fondamentalmente le stesse identiche cose.
Contatto.
Poi mi alzo la mattina con la facilità di un elefante zoppo e dato che onde nn ce ne sono state moltissime quest'anno, me ne faccio una ragione e raggiungo l'amico Ti Tik che mi piace aiutare mentre prepara i materiali per le lezioni di kite. Vado con lui, ed oltre ad imparare un altro sport, incontro le persone che lo popolano. E mi ritrovo a fianco di europei che girano il mondo per potersi aggrappare a quella vela da kite surf e farsi tirare dal vento.
Mi ritrovo sul retro di un camioncino blu che scorrazza in lungo e largo lungo l'isola con a bordo il campione del mondo di kite e chi si prende cura di lui. In cerca di onde e vento. Quando nn le trova, dirige verso qualche bbq spontaneo dove la nostra cultura fonde insieme ad usanze di posti lontani. 
Poi vado a ballare con gli amici piloti e a bere con le gemelle di Saint Vincente, a cena con la coppia di veneti più improbabile e simpatica dell'isola. Il ritmo è lento e rilassato, i paesaggi inesistenti ed allo stesso tempo puri. Un luogo fatto di persone che come diamanti rifelttono sfumature africane e sudamericane....e che per festeggiare il nuovo anno nn si accontentano di un cenone il 31 ma, xchè no...fanno festa anche il primo. E quando qui a capo verde si parla di festa, posso assicurarvi che si tratta di una cosa molto seria. Per farvi intendere, ho ricevuto una telefonata alle 4am del 2 gen che mi chiedeva dove cazzo ero finito....dopo essere rientrato ubriaco la mattina del primo alle 10 della mattina, ero andato a fare surf...dato che ormai la mia vacanza si era trasformata in un assolo casto e puro,  almeno ho pensato:
 "chi fa surf il primo dell'anno fa surf tutto l'anno", 
mentre schiacciavo uno dei sonni più pesi che potessi fare...questi pazzi schizzati mi chiamano che sono ancora nella discoteca allestita in fronte all'oceano. Mi vesto e, fresco come una rosa, mi spacco di musica e pollo ai ferri fino a mezzogiorno. 
Inaspettatamente nei giorni successivi...cominciano ad arrivare le onde...e con loro quelle sensazioni x cui ero venuto fin qui...fino al picco del mio giorno in paradiso, sul quale dedico un piccolo post che seguirà a questo. 
Infine, un gelatino da "Jumpy", una bevuta al Chillout...e una ballata al Calema...tutti insieme...persone sconosciute unite dalle loro passioni.....le onde scompaiono all'orizzonte e il vento cala su Sal...un mese se nè andato...e io aimè...me ne vò con lui.   



mercoledì 11 gennaio 2012

Dieci mesi e 20 giorni di New Zealand


...sono solo pensieri nel vento e li amo, si, amo rotolare tra gli spazi aperti della mia mente e amo respirare l'aria che tira i quei luoghi nei miei pensieri piu' profondi.
Amo avere le ali, forti e stabili e poter vedere da lassu' la gente e verso sera, ammirare le luci delle citta', delle vite, delle anime.
Amo volteggiare sulla mia di vita. Scoprire quanto sono cambiato, come affronto certe situazioni, come penso e ragiono. 
Amo vedere come scelgo la via, come decido i miei passi, come sbaglio e mi riprendo.
Amo guardare come mi presento agli altri e come un sorriso nella sua semplicita' sia caro se donato senza  pensieri agli sconosciuti di tutti i giorni.
Amo i  miei infiniti sogni, i miei desideri e i miei difetti e amo il fatto che anche domani mi guardero' dall'alto, mi giudichero' e ricerchero' la mia perfezione. Nel profondo so che amore, sincerita' e positivita' sono elementi di cui questo mondo necessita ed e' cio' che a lui voglio donare.

Mille anni o un giorno sono passati dal mio ritorno a Te Puke. la vita continua a regalare forti emozioni anche nella sua puntuale quotidianeita'. Un lavoro diverso che e' sempre lo stesso, nuove persone che sembrano amicizie di sempre, la stessa dolce pioggia e lo stesso magnifico sole che non si scorda di albeggiare e che educato saluta con un tramonto le mie giornate.
Tanti momenti speciali, avvenimenti inaspettati o situazioni particolari sono emerse dalle acque colorando la mia navigazione e con la loro vitale essenza e importanza nel preciso istante, hanno reso il mio vivere avventura diventando presto memorie di questa esperienza neo zelandese che di certo mi sta toccando nel profondo.
In fondo ho vissuto, semplicemente vissuto, seguendo i miei istinti, ascoltando, imparando e crescendo. Ho vissuto lottando, sudando e soffrendo e ho vissuto apprezzando, sperando e sorridendo. Ho semplicemente vissuto.
Ricordo una frase che mio padre mi disse anni fa :"...un'immagine vale piu' di mille parole...". E' una delle frasi piu' vere ed e' proprio cosi che il mio io fotografo ha deciso di presentarvi e raccontarvi i momenti che hanno riempito questi ultimi quattro mesi di esistenza. Spero possiate apprezzare.

Il 17 Dicembre mi trovavo davanti al computer di casa, era sera e fuori era buio ma c'era tanta luce vitale nell'aria. Ho deciso di guardare qualche volo. Tra un sito e l'altro, senza spiegazione le mani hanno cominciato a sudare,  i battiti cardiaci a martellare nel petto e strane sensazioni mi avvolgevano. Una composizione di adrenalina e paura, eccitamento e ansia proprio come quando dalla roccia piu' alta della cascata sei pronto per lanciarti nel lago e una valanga di diverse emozioni ti assalgono. Sara' l'effetto dell'avvicinarsi a casa, la sensazione di ritorno, non so. Mi sono buttato. Ho prenotata. ovviamente non diro' quando per mantenere l'effetto sorpresa ma presto la mia vita subira' un'altra svolta. Dovro' abbracciare queste magnifiche persone che hanno dato un reale senso a questa mia esperienza e con un eterno sorriso lasciare questa magica terra. Avro' l'onore e il piacere di incontrare di nuovo amicizie australiane per poi buttarmi alla ricerca di disperata avventura nelle terre asiatiche. Non vedo l'ora!

Si la mia New Zealand e' davvero magica, avventura, sogno. E' arcobaleno senza pioggia, spiaggia nera e acqua di cristallo, luna piena e milioni di stelle. La mia New Zealand e' tra le onde al tramonto, nel volo dei gabbiani e nel canto del vento. La mia New Zealand e' nei campi tra la polvere e il sudore, tra la pioggia e i cieli neri. La mia New Zealand e' rugby e passione, e' unita' di gruppo, amicizie e compagnia ma anche solitudine, dolore e ombra. La mia New Zealand e' cultura e desiderio, e' storia e interesse. La mia New Zealand e' sotto alla mia pelle, nella mia mente e nel mio cuore. La mia New Zealand e' un raro fiore di inestimabile importanza che dona serenita' e sorrisi e che con cura ed affetto custodiro' per sempre nel profondo del mio spirito.
La mia New Zealand e' niente e tutto in un giorno solo, da zero a cento in un secondo, una vita in ventiquattro ore. La mia New Zealand e' passione per la vita,  e' voglia di fare, andare, giocare. E' voglia di volere il massimo e il meglio e cio' che mi da, nel bene o nel male e' sempre perfetto.
La mia New Zealand e' questa famiglia che non smette mai di sorprendermi imbottendomi di dolcezza ed affetto, Ben, sempre piu' uniti e connessi, Ima, sempre piu' dolce  e sincera, Tom, sempre piu' affettuoso e carico di energia, Brown, sempre piu' disponibile e premurosa e Robert sempre piu' maestro di vita e saggio.
La mia New Zealand e' anche Sabrina. Questa semplice ragazza che in poco tempo con i suoi sorrisi che illuminano il mondo, i suoi occhi che parlano di sincerita' e la sua tenerezza infinita mi ha fatto provare qualcosa si vero e profondo, scavando fuori una parte di me che era sepolta da anni.
La mia New Zealand e' me e la mia macchina, in viaggio senza meta o direzione, su una strada che sono certo mi portera' dove sogno arrivare.
Questo e' tutto cio' che ho, questo e' la mia vita.
Non so se c'e' ancora la fuori qualcuno che si collega al blog ogni tanto e con la mente viaggia tra le Nostre righe, se c'e', se ci sei, a te vanno i miei piu' sentiti ringraziamenti, i miei piu' sinceri auguri per un 2012 pieno di gioie e tutta la mia speranza che anche la tua di vita, ovunque tu sia, possa davvero essere come la sognavi e che anche tu, ad occhi aperti nel buio, prima di dare la buona notte alla luna ed addormentarti, possa sorridere sinceramente e valorizzando al massimo anche il poco che hai, tu possa essere puramente felice.



... are just thoughts in the wind and I love them, yeah, I love rolling in the open spaces of my mind and I love breathing the air in those places in my deep thoughts. I love to have wings, strong and stable and be able to see from up there the people and towards evening, admiring the lights of the city, of the lives, the souls. I love hovering over my life. Find out how much I've changed, how i fight some situations, how I think and reason. I love to see how i choose the way, i choose my steps, how i do mistakes and I recover it. I love watching how i introduce myself to others and as a smile in its simplicity is very important if given for free to the strangers of every day. I love my infinite dreams, my desires and my defects and I love the fact that tomorrow I'll look down, I will judge myself and i'll seek my perfection. Deep down I know that love, sincerity and positivity are the elements that this world needs and is what i want to give to him.
A thousand years or one day have passed since my return to Te Puke. life continues to give strong emotions also timely in its everyday life. A different job that is the same, new people who seem friends since ever, the same sweet rain and the same great sun that does not forget to rise and polite says bye with a sun set at the end of my days.
So many special moments, unexpected events or situations have emerged from the water,
coloring my browsing and with their vital essence and importance in that special moment, they made my living adventure becameing soon great memories of this New Zealand's experience that certainly is touching me in the deep.
Basically I have lived, simply lived, following my instincts, listening, learning and growing. I lived struggling, sweating and suffering and I lived appreciating, hoping and smiling. I just simply lived, no more.
I remember a phrase my father told me years ago :"... a picture is worth more than a thousand words ...". Is one of the most true phrase and is like this that me and the photographer inside me decided to show you and tell you about the moments that made these last four months of existence, no words, no descriptions just photos, simply and easy. I hope you enjoy.
On December 17th i was in front of the computer at home, was evening and was dark outside but there was so much life's light in the air. I decided to watch some flights. From one site to another, without explanation, my hands began to sweat, the heart bits to punch in my chest and a strange feeling enveloped me. A composition of adrenaline and fear, excitement and anxiety just like when you stand on the highest rock on the top of the waterfalls and you're ready to jump into the lake and a flood of different emotions beset you. Must be the effect of the slowly approaching at home, the feeling of the way back, i do not know. I jumped. I booked. Obviously i'll not tell when, just for keep the surprise, but soon my life will have another turn. I'll have to hug these wonderful people who gave a real meaning to my experience and with a huge smile i'll leave this magical land. After i'll have the honor and pleasure to meet old friends in Australia and then jump to the desperate search of adventure in Asian lands. I can't wait!
My New Zealand is really magic, adventure, dreams. Is rainbow without rain, black sand beach and crystal water, full moon and millions of stars. My New Zealand is in the waves at sunset, in the flight of the gulls, in the songs of the wind. My New Zealand is working in the dust and sweat, in the rain and the black clouds. My New Zealand is rugby and passion, is unity and group, friendship and party but also sometimes loneliness, pain and shadow. My New Zealand is culture and desire, is history and interest. My New Zealand is under my skin, in my mind and in my heart. My New Zealand is a rare flower of inestimable importance that gives serenity and smiles and that with care and affection i'll guard forever in the deep of my spirit.
My New Zealand is anything and everything in one day, from zero to hundred in one second, a life in twenty-four hours. My New Zealand is passion for life, desire to do, to play. Is desire to want the top and the best and, in the good and the bad times, what she gives to is always perfect.
My New Zealand is this family that never stop to amaze me giving me with tenderness and affection, Ben, more and more united, similar and connected, Ima, more and more sweet and sincere, Tom, more and more affectionate and full of energy, Brown , more and more helpful and caring and Robert more and more master of life and wise. I feel really lucky every day.
My New Zealand also Sabrina. This simple girl who in a really short time with her smiles that shine the world, her eyes that speaks of sincerity and her infinite tenderness made me try something real and deep, digging out a part of me that was buried for years.
My New Zealand is me and my car, traveling without a destination or direction, on a road that i am sure will bring me where i dream to be.
This is everything i have, this is my life.
I do not know if there is still out there someone who is connecting to our blog sometimes and with the mind travels between our lines, bhe', if there is, if you're there, for you are my most heartfelt thanks, my sincere wishes for a 2012 full of joy and all my hope that your life, wherever you are, can really be like you always dreamed it, and that even you, with open eyes in the dark, before giving the good night to the moon and fall asleep, can sincerely smile and making the most of even the little you have and like this be purely happy.