sabato 17 settembre 2011

Sei mesi e ventiquattro giorni di New Zealand 3

- West Coast e ritorno a casa -

Il sole calava dietro ai monti, i chilometri scorrevano sotto i miei occhi e il cuore batteva forte nel petto. Era come se fossi alla ricerca di qualcosa di profondamente puro e sacro e sapessi che quella era la direzione giusta. Dopo il buio del tunnel vadevo tanta luce di fronte a me, dopo la tampesta una serena e sicura quiete interiore, dopo essermi rialzato, ora, un passo dopo l'altro, sempre piu' veloce e solido, con un gran sorriso sul cuore, affrontavo la corsa della vita con positivita'. La magia del viaggio sta nel lasciarsi organizzare dagli eventi, lasciare che ilo caso, come il vento, ti spinga dove desidera e li saper cogliere i suoi frutti e usufruire dei doni imprevisti utilizzando l'istinto come guida maestra e un mix di pazzia e voglia di vita come carburante.

Dopo 270km ero sulla West Coast. Gli occhi stanchi e i muscoli della schiena indolenziti. Mi sono fermato a Knights point lookout. La luna illuminava forte la notte e da dentro ilo mio sacco a pelo potevo sentire le onde infrangere contro la scogliera. Una perfetta ninna nanna. Il giorno seguente mi sono dedicato alla zona dei ghiacciai, godendomi una sana passeggiata al Fox Glacier e al fratello Franz Josef Glacier. I paesaggi circostanti non impressionano onestamente come sulla costa opposta ma rimane certamente un magnifico spettacolo naturale. Essendo completamente da solo non avevo ne obblighi ne orari e ho potuto cosi dedicarmi a me stesso a pieno, in tutta tranquillita', spendendo, per esempio, quaranta minuti seduto su un vecchio tronco sulla deserta Kohuamarua beach, ammirando le onde o concedendomi una passeggiata intorno a Lake Mahinapua oppure anche trascurando Greymonth, che non mi ha trasmesso niente, fermarmi alla Fourteen mile bluff rest area alle 7:40 pm mettermi a letto e svegliarmi ben dodici ore dopo senza alcun problema. Davvero una sensazione di pura liberta'.
Un chilometro dopo l'altro, su una strada di stretti tornanti a picco sul grande mare, desideri che tutto cio' che hai intorno resti li, stampato nelle tue memorie e tu lo vivi, lo vivi a pieno, consapevole che qualche metro dopo, qualche secondo dopo, e' gia' deventato passato. Come un caloroso abbraccio di forti emozioni che dura una curva e ti lascia andare per essere pronto a ricevere chi come te, proviene da posti lontani e con uno zaino in spalla sta ricercando quei vitali abbracci che donano un'esistenza piena e rendono una persona vera. Il cielo grigio sembra tutt'uno con l'Oceano, come una grande lenzuolo cucito sulla linea dell'orizzonte. La soffice nebbia e le nuvole basse offuscano le linee dei monti intorno e sembra di camminare in un dipinto a pastelli con Eddi Vedder che suona in sottofondo e rende tutto piu' leggero. Questa e' la magia del momento.
Con una media di 350km al giorno ho con tutta tranquillita' potuto fermarmi dovo piu' desideravo, scattare qualche fotografia e passeggiare per le cittadine respirande la quotidianeita' della gente.
La bussola segnava Nord, alla mia sinistra il grande Sole salutava un altro giorno esplodendo tra le onde e dipingendo il mondo di colori vivi mentre lasciavo la costa per dirigermi di nuovo tra i monti in direzione Nord-Est. Ho raggiunto Richmond, ho dato un po' di tregua alla mia fedele compagna di chilometri e sono andato in perlustrazione. Passeggiare tra la gente mi fa sentire bene, sereno e parte di una comunita'. Mi sono fermato di fronte ad una agenzia di viaggi e guardando un po' i prezzi dei voli ho sognato nuove mete lontane, ho letto un po' di un giornale trovato su una panchina, ho percepito con piacere l'eccitamento e la frenesia per questa tanto attesa coppa del mondo di Rugby. Camminavo spensierato ed ho notato che le luci della libreria erano accese, erano circa le 7:30pm, strano. Mi sono avvicinato e dalla grande vetrata ho potuto vedere dentro. C'era un gruppo di persone che guardava un grande schermo e ascoltando un signore che in piedi di fronte a loro parlava, prendevano appunti. Uno di loro mi ha visto, e' venuto ad aprire la porta e mi ha invitato ad entrare. Ho preso posto in fondo alla sala e li ho speso due ore e mezzo ascoltando queste venti persone la cui piu' giovane era sulla sessantina, discutere riguardo Mac computer e Apple tecnologie, su I phone, I pad ed innovazioni sull'utilizzo del pc. Praticamente arabo per me ma sempre e comunque molto interessante. Ero impressionato da come l'eta' non fosse un problema benche' uno stimolo e di quanta cultura personale a riguardo questi nonni e nonne avessero. Nella pausa tea alcuni di loro sonop venuti a conoscermi e, dopo le formali introduzioni, hanno iniziato con domande tipo che computer utilizzo e che programmazione preferisco. Quando hanno saputo che utilizzo Microsoft su un economico computer E machine mi hanno guardato come se fossi un troglodita dalle caverne e con un po' di compassione mi hanno offerto una tazza di tea. Per fortuna ho saputo rimediare raccontando un po' della mia storia, da dove provengo, dove voglio andare e cosa faccio per vivere. Mi hanno trasmesso profonda positivita'. Erano contenti di avermi li ed io ho davvero apprezzato. Ho strinto venti mani, ho augurato una buona notte a tutti e ringraziando sono andato. Davvero una bella strana esperienza. La mattina seguente dopo aver sfruttato la Wi Fi della libreria giusto per far sapere a casa che sono vivo, mi sono rimesso in sella. Ho apprezzato Tahunanui Beach con una sana camminata in riva al mare ed una rigenerante gelida doccia. Ho raggiunto poi Nelson e li ho speso due ore tra vie e negozi il tutto decorato di bandiere tricolore in segno di accoglienza verso la nazionale italiana di rugby che li alloggia per tutto il periodo della coppa del mondo. Sono in fine giunto a Picton con il buio. Da li il giorno seguente avrei preso la nave per raggiungere l'isola del Nord ma domani e' domani e quella era la tanton attesa serata rugbystica, la prima della Word Cup 2011 che vedeva gli All Blacks scontrarsi con Tonga. Trovato un bar pieno di gente e comprata una fresca birra, tra urla e schiamazzi, mi sono goduto il momento al 100%.
Il 10 settembre alle 5:30pm mi trovavo di nuovo a Wellington dopo due settimane di intrigante, strano, adorabile, pieno, duro e profondo sentimento, immerso in un totale paradiso terrestre. L'indomani, avvolto in un grigio clima invernale ho guidato verso Nord, direzione Te Puke, direzione casa. Nel pomeriggio ero felice, di nuovo con la mia New Zealand family, pronto a lavorare duro e risparmiare pianificando e progettando i miei prossimi futuri passi sulla strada della vita.


- West Coast and return home -
The sun was sinking behind the mountains, the kilometres were ranning down under my eyes and my heart was pounding in my chest. Was like if I was looking for something very pure and sacred and I knew that this was the right direction. After the darkness of the tunnel i was seeing much light in front of me, after the storm a happy and safe inner peace, after I raised, now, one step after another, more and more quick and solid, with a big smile on my heart, I approached the race of life with positivity. The magic of the trip is to let it organize the events, let that the case, as the wind push you where he want them you mast know how to grasp its fruits, and take advantage of unexpected gifts using the instinct as a guide master and a mix of madness and desire of  Life as fuel.
After 270km I was on the West Coast. Tired eyes and aching back muscles. I stayed at Knights Point Lookout. The moon lit the night and from inside my sleeping bag i could hear the waves breacking against the cliff. A perfect lullaby. I dedicated the next day to the area of ​​glaciers, enjoying a healthy walk to Fox Glacier and Franz Josef Glacier. I honestly have to say that the landscapes didn't impress me as the landscape on the opposite coast, but is certainly a magnificent spectacle of nature. I was completely alone without obligations or times and I could think fully abouty myself , quiet and peacefully, spending, for example, forty minutes sitting on an old tree trunk on the desert Kohuamarua beach, watching the waves or take a walk around Lake Mahinapua or even skip Greymonth, which gave me nothing, to stop at Fourteen Mile Bluff rest area at 7:40 pm go to bed and wake up twelve hours later without any problems. Really a feeling of pure freedom.
A mile after the other, on a narrow winding road overlooking the vast sea, you want that everything around you stay there, printed in your memory and you live it, live it fully, aware that after a few meters, a few seconds later, is already past. Like a warm hug of strong emotions that last a turn and lets you go for be ready to receive people like you, coming from distant places, with a backpacker on theyr shoulder, looking for that vital hugs that give a full life and make a real person . The gray sky seems all one with the ocean, like a big blanket stitched on the horizon line. The soft fog and low clouds obscure the outlines of the montains around and seems to walk into a painting made by pastel with Eddi Vedder playing in the background and makes everything softer. This is the magic of the moment.
The compass marked North, the big Sun on my left greeted another day exploding in the waves and painting the world in bright colors and like this i was leaving the coast and head back through the mountains to the north-east. I reached Richmond, I gave a little respite to my "travel mate"  and went for a walk around. Strolling around the people makes me feel good and part of a community. I stopped in front of a travel agency and looking of the fly prices i dreamed a bit of new destinations far away, I read a bit of anewspaper found on a bench, I perceived with pleasure the excitement and frenzy for this long-awaited Rugby World Cup. I was walking and I noticed that the lights were on in the library, it was about 7:30 pm, strange. I went in front of the large window and I could see inside. There was a group of people watching a big screen, listening to a gentleman standing in front of them talking and taking notes. One of them saw me, and came to open the door and invited me to join them. I took place in the back of the room and i spent there two and a half hours listening to these twenty people whose the youngest one was sixties, discuss about Mac computers and Apple technology, about Iphone, Ipads and computer innovations. Arabic for me, but anyway always very interesting. I was impressed about how the age was not a problem although' a stimulus and how much personal knowledge about these grandfathers and grandmothers had. In the tea break some of them come to know me and, after the formal introductions, they started with questions like what computer i'm using and which programs i prefer. When they heard that i use Microsoft on an inexpensive  E-machine they looked at me as if I were a troglodyte  from the caves and with a little 'of compassion they offered me a cup of tea. Luckily I found remedy telling 'my story, where I come from, where I want to go and what i'm doing for a living. They gave me deep positivity '. They were happy to have me there and I really enjoyed it. I shacked twenty hands, I wished them good night and thanks to every one and i left. Truly a beautiful strange experience. The next morning after used the Wi-Fi in the library just to let know at home that I'm alive i was back on the road. I appreciated Tahunanui Beach with an healthy walk on the beach and a refreshing cold shower. Then I reached Nelson and I spent two hours in around streets and shops all decorated with italian flags as a sign of welcome to the italian national rugby team that is going to stay there for the entire period of the World Cup. I finally arrived in Picton after dark. From there the next day I was going to take the boat to the North Island, but tomorrow is tomorrow and that was the big rugby night, the first one of the Word Cup 2011 which saw the All Blacks vs Tonga. Found a bar full of people and bought a beer, in a middle of screaming and shouting, i really fully enjoyed the time and the game.On September 10 at 5:30 pm I was back in Wellington after two weeks of intriguing, funny, adorable, full, hard and deep feeling, surrounded by a total paradise. The next day, wrapped in a gray winter weather, I headed North, towards Te Puke, towards home. In the afternoon I was happy again with my New Zealand family, ready to work hard and save, planning and designing my future next steps on the road of life.






























Sei mesi e ventiquattro giorni di New Zealand 2

-Queenstown e dintorni-

Queenstown ha il sapore del vento che proviene dalle nevi, ha il sapore di gente con il sorriso, di vacanza. Ha il sapore di sospiro di solievo e relax ma nello stesso tempo di party e baldorie. Ha il sapore di legna nel camino, di mille bar e club differenti. Ha il sapore di birra, Gin e Jagermeister. Ha il sapore di ospitalita', fretellanza, e divertimento. Ha il sapore di Queenstown, citta' che crea dipendenza e dal quale non vorresti piu' andartene. Devo ammettere che il tutto e' stato stupendamente contornato da persone speciali come Ben, Ima e Nick (amico di infanzia di Ben trasferitosi li per lavoro) che hanno saputo come sempre garantire sano daivrtimento e ottima ospitalita'. La settimana e' volata veloce tra una visita ai parenti di Ben, una giornata all'insegna della fotografia, la spettacolare esperienza di 5 ore di sciata notturna e tanto bel vivere. Mi soffermo un secondo perche' ancora una volta sento che devo dei meritati ringraziamenti alla famiglia Hardie per avermi darto l'opportunita di usufruire dell'appartamento e infinite grazie a Ben ed Ima, e' stato davvero un piacere trascorrere queste vacanze con loro. Davvero una bella settimana. La domenica pomeriggio il bro e la sister sono rientrati in patria e io ho avuto un po' di tempo per me e i miei progetti. Non so spiegarmi bene come o perche' ma sono improvvisamente scivolato in uno strano buco, un buco pieno di pensieri, preoccupazioni e mancanza di un concreto appoggio. Un buco profondo pieno di solitudine, dubbi e insicurezze e li ho trascorso due intensi giorni immergendomi in paranoie mai avute prima, arrendendomi e perdendomi in meditazioni banali e sterili consumando troppa energia positiva tale da ridurmi a trovarmi in macchina, nel buio piu' totale, con il cuore gonfio e la voglia di essere altrove. Ed e' proprio li, seduto su quel filo, pronto a lasciarmi cadere che qualcosa e' successo. Dopo una notte di sogni assurdi mi sono svegliato diverso. Energico. Sono velocemente riuscito a rifocalizzarmi sul reale e aprendo gli occhi mi sono reso conto di quanto gli amici veri, anche se lontani, sono sempre comunque dentro di me, ho realizzato di quanto mia madre sia davvero potente e di quanto la mia famiglia mi valorizzi. E' stato come un risveglio. Osservando intorno ho percepito la serenita' del riflesso dei monti sul lago, l'energia di una coppia di anziani mano nella mano, il canto degli uccelli in sfondo e i brividi del soffice vento sulla pelle. Tutto era tornato. Mi sono guardato da fuori: chi sono, come sono e il cammino che sto percorrendo. Ho sorriso, mi sono scusato con me stesso e con le persone a cui ho recato danno, ho ringraziato di cuore chi spiritualmente mi ha aiutato, mi sono rialzato e ho ricominciato a vivere davvero.



Martedi 06 settembre alle 9:40 del mattino ero seduto su una panchina del molo in citta'. Parlavo con un cane che si aggira spesso da quelle parti, bell'animale, pelo bianco e nero, faccia furba e sguardo umano ed accarazzandolo chiedevo suggerimenti sul domani. Paulo Coelho nel "Manuale del guerriero della luce" dice che gli Angeli si servono della bocca del prossimo per darci consigli ed io ho tentato con lui ma non ha proprio funzionato quindi, come sempre, ho seguito il mio istinto il quale mi ha suggerito di vivermela questa vita, che i soldi sono solo un simbolo e che la ricchezza di un uomo si misura dalla sua generosita', lealta', dal rispetto e dal coraggio di viversi l'istante e cosi io sono andato. Queenstown Tattoo studio. Dopo due ore e mezzo sotto le artistiche mani di Deno, che ha saputo trasmettere perfettamente i suoi 15 anni di esperienza, un altro step della mia personale opera era stato compiuto. Sotto la mia pelle una Sting Ray. Un marchio per ricordare per sempre. Una memoria di esperienze di vita uniche e irripetibili. Una memoria che significa valori fondamentali come famiglia e amicizie ma anche solitudine e sudore. Sting Ray, un simbolo che significa forza e indipendenza ma anche unita' e gruppo, un simbolo di determinazione e lealta', eleganza e purezza di spirito. Un segno d'acqua in onore a Nettuno e alle sue onde. Sting Ray, un essere magico che vola nelle profondita' con perfezione, uniformandosi con la Natura circostante. Un simbolo di crescita, sviluppo e ricerca di obbiettivi valorosi. Un tattoo che porto con profondo onore e rispetto verso la cultura Maori e che ricordera' per sempre momenti di questa spettacolare esperienza che e' la vita.
Queenstown Tattoo -specialist freehand Ta Moko design [ straton house beach street Queenstown N.Z.
queenstowntattoo@hotmail.com
Dopo aver ringraziato e salutato Nick, carico di energia come una bomba atomica, mi sono messo alla guida. Recuperate motivazione, positivita' e voglia di vivere ero pronto ad essere accolto, nel viaggio di ritorno, dalla grande West Coast.


- Queenstown and around it-

Queenstown has the taste of the wind coming from the snow, the taste of people with a smile, of holiday. It tastes like relax but at the same time parties and fun. It tastes like wood in the fireplace, of thousand different bars and clubs. It tastes like beer, Gin and Jagermeister. It has the taste of hospitality and family. It tastes like Queenstown, a city that make you addicte to it and you don't want go away anymore. I must admit that everything was beautifully surrounded by special people like Ben, Ima and Nick (Ben's childhood friend who moved there to work) who have always known how to ensure a healthy and excellent hospitality and special fun. The week run fast between visits to the relatives of Ben, a day of photography, the spectacular experience of 5 hours of night skiing and lots of good living. I stop a second because once again I feel I have to thanks the Hardie family for give me the opportunity to share the flat and endless thanks to Ben and Ima, was as usual really a pleasure to spend this holiday with them. Really a good week. On Sunday afternoon, the bro and sister returned home and I had a little be of time for me and my projects. Well I can not explain how or why but I suddenly slipped into an strange hole, a hole full of thoughts, worries and missing of concrete support. A deep hole full of loneliness, doubt and insecurity and I've spent two days immersed in intense thinking never had before, to surrender and forfeit in the banal and sterile meditations consuming too much positive energy that reduce me to see me in the car, in the dark, with a heavy heart and the desire to be elsewhere. And it right there, sitting on that wire, ready to drop something  happened. After a night of crazy dreams I woke up differently. Energetic. I been able to quickly refocus on the real and opening my eyes, I realized how truelly friends, even if distant, are always within me, I realized what my mother is really powerful and how much my family belive in me. It was like wake up again. Looking around I felt the serenity in the reflection of the mountains on the lake, the energy of an old couple walking holding each others hands, the birds singing in the background and the soft wind chills on the skin. Everything was back. I looked myself from the outside: who i am, as i am and the way i choised. I smiled, I excused myself and the people I harmed, I sincerely thank who helped me spiritually, I raised and I started to live.
Tuesday 06 September at 9:40 in the morning I was sitting on a bench in the port of the city. I was talking to a dog that often is over there, handsome, black and white hair,  smart face and  human look and caressing  it i was asking advice about tomorrow. Paulo Coelho in the "Manual of the Warrior of Light" says the Angels are using the mouth of the next to give us advice and I tried with him but did not quite work then, as always, I followed my instinct which said to live hard this life, that money is only a symbol and that the wealth of a man is measured by its generosity, loyalty, respect and courage to live the moment and so i did it. Queenstown Tattoo studio. After two and a half hours under the artistic hands of Deno, who was able to perfectly show his 15 years of experience, another step in my own  art work had been done. Under my skin a Sting Ray. A mark to remember forever. A memory of life experiences unique and unrepeatable. A memory that means fundamental values ​​such as family and friends but also solitude and sweat. Sting Ray, a symbol that means strength and independence but also united and group, a symbol of determination and loyalty', elegance and purity of spirit. A sign of water in honor of Neptune and its waves. Sting Ray, a magical animal who flies in depth with perfection, conforming with the surrounding Nature. A symbol of growth, development and research and brave tasks. A tattoo that I carry with deep honor and respect for Maori culture and remind forever moments of this amazing experience that is  life.
Queenstown Tattoo Freehand Ta Moko-specialist design [straton House Beach Street Queenstown NZ
 

After thanking Nick for the company and the ospitality, full of energy like an atomic bomb, I started driving. Retrieved motivation, positivity and life I was ready to be accepted, on the return journey, from the great West Coast.