giovedì 12 settembre 2013

Portugal....The Difference in Between!






Alla prima vista di una schiumetta bianca che percorreva la sua via fino alla sabbia, la stanchezza si é volatilizzata.

Settimane di lavoro intense, la consapevolezza che questo sarebbe stato un viaggio che precedeva un anno molto importante di impegni programmati ed inevitabili cambiamenti. 

3000km percorsi a bordo della ns Camperina detta "ciccia baffetta" ....  con l'unico abiettivo di arrivare li...nell'ultimo spot surfabile prima dell'America.

Il viaggio è stato uno spasso, aver scarrozzato da una parte all'altra dell'Europa dei perfetti estranei che avevamo conosciuto tramite blablacar, ha reso piú leggero e confortevole tutto il malloppo di ore di guida che dovevamo sobbarcarci. Personaggi simpatici e divertenti. Come ai tempi dell'australian trip mescolavamo esperienze e storie di ognuno di noi, scandendo i ritmi di viaggio a suon di risate e mangiate. 

Un playboy di Gorizia disoccupato per scelta, un ragazzo polacco che viveva in italia da due anni ma nn spiaccicava una sillaba di italiano, una reggiana tascabile sempre sorridente e la mia ormai immancabile compagna Alice (detta Cachorra in seguito alle sue performance surfistiche) ... Dopo 3 giorni di viaggio con 40 gradi ... arrivati a Valencia il sindaco ci ha accolti con l'award winning per il camper piú puzzolente della storia. Coincidenze della vita fanno in modo poi che una volta salutati i ragazzi che arrivavano lì alla loro destinazione, alcuni amici spagnoli ed italiani mi contattano invitandoci nello stesso locale per un aperitivo, ed ecco come nascono serate divertenti. Dove tutti finiscono a casa sorridenti ed ubriachelli, soprattutto dopo aver scattato qualche foto accanto ad Alice che era diventata un mito per un super tifoso di calcio al tavolo con noi, che considerava Paolo Rossi il più grande giocatore al mondo. Quando gli abbiamo detto che il padre dell'Ali si chiama Paolo Rossi, credo nn scorderò mai più la sua faccia...sembrava avesse visto la Madonna. Mentre con i telefonini li fotografavamo , era tutto compiaciuto che avrebbe potuto vantarsi con gli amici!!!! Tutti a ridere e far festa lungo le strade di Benicassim... 

L'indomani recuperiamo la ns compagna di viaggio Maria, un'amica della Cachorra che aveva voglia di imparare a far surf. La prima lezione l'abbiamo fatta lungo i pendii delle colline che si susseguono una dopo l'altra nel tragitto da Valencia a Tarifa. Il ns motto era di ripetere a se stessi, che prima di fare surf, bisogna essere surf.
In mezzo a mille kite ho buttato in acqua la prima tavola personalmente costruita con la collaborazione di quel selvadego di Andrea...e la mary ha avuto il suo primo assaggio....bestemmie da dx a sx in tutte le lingue da svariati kiter ed istruttori che urlavano di togliersi...quella è una spiaggia solo x kite!! Insomma abbiamo incontrato i local del Kite...che di li a poco ci guardarono far surf mentre il vento si affievoliva inesorabilmente....karma i'd say...

La Ciccia Baffa scalpita e come un ronzino inarrestabile dopo una serata di bagordi e peperoni ripieni, ci rimettiamo in viaggio con l'intenzione di arrivare alla fin du vecchiu mundu!!!

Finalmente raggiungiamo l'Algarve e dopo qualche tentativo di veder le spiagge bellissime dell'isola di Tavira, Al bufeira e Zavial....Sagres arriva come una benedizione sulle nostre pinne! 
Piccole ondine divertenti che ci tengono in acqua fino al calar del sole....sembrerebbe una frase fatta, un'immagine scontata...il surfista in mezzo alle onde con il tramonto sparso dietro di lui...ma x chi siede in mezzo all'oceano, appoggiato su quel liquido scuro e traslucido che con le colorazioni del sole che se ne va, sembra quasi oleoso....morbido ed estremamente accogliente. Ti sembra di esistere nell'unico posto dove saresti voluto essere....e a questo punto, in maniera quasi ricorrente direi...mi chiedo se riuscirò mai ad essere un attore abituale di questi film. Mi sale un po' d'ansia al pensiero....respiro lentamente insieme a Nettuno, lo seguo nel suo ritmo....e mi convinco che tutto sia possibile....poi lui manda una delle sue onde a prendermi...e di nuovo...mi sento a casa.

Troviamo immediatamente un feeling con il viaggio che si compie davanti a noi, esploriamo le spiagge di questo posto così scenicamente sorprendente. Forse mi aspettavo un ambiente più ricco e turistico o non lo so, fattostà che la gente non mancava in acqua ma sembrava sparire lungo le strade ed appena girato l'angolo delle spiagge principali. Le notti fresche e silenziose sui bordi delle scogliere o in mezzo le pinete si susseguivano voraci dei nostri giorni, mentre le maree scandivano i ns ritmi biologici come fossimo entrati un uno stato ipnotico. 
Non abbiamo mai incontrato condizioni eccellenti di surf, ma siamo scesi in acqua quasi tutti i giorni con condizioni talvolta più che buone. Amado e Corduama diventarono le ns case, Villa do Bispo ed il suo mercato municipale, il luogo dove andare a recuperare provviste. Il piccolo panificio della piazza diventò presto il ns fornitore ufficiale di Pastel de Nata e Bolo de aroz.  

Le sguardi dei surfisti cambiavano a seconda delle maree e dei luoghi in cui si andava. Attraversando Carrapateira ti accorgevi di famiglie intere con tavole al seguito e ragazzini super affisicati sorridenti che entravano in acqua a flotte. Nei parcheggi di Amado invece avevi più la sensazione di una partita a scacchi. Intanto bisognava parcheggiare, e quando parli di spagnoli e portoghesi in vacanza, che si spostano con qualsiasi cosa che li possa contenere insieme alle tavole da surf, cani, bambini e un materasso, la cosa potrebbero far impallidire chiunque. Una volta riuscito nell'impresa, sapevi che fino alle cinque del pomeriggio non ti saresti più mosso di li (xche nn ne uscivi più con la macchina) e quindi imperturbabile ti mettevi calmo a scrutare la marea. 
Uno dei posti più falsi al mondo, da fuori sembrava sempre essere piccolo, le onde risultavano morbide e schiacciate alla vista, ma quando decidevi di fare il passo di entrare, ti accorgevi che piovevano bombe da tutte le parti. Bisognava usare il meglio delle tecniche di duck diving e assecondare le rip per riuscire ad uscire indenni. Il bello era che una volta in line up, con tanta difficoltà ad uscire ovviamente la selezione aveva portato li con te solo i migliori. 
Ci ritrovavamo sempre noi. Il Bagnino pelato, Barbetta con la fish verde, Lo spagnolo urlante, Il nonno mascherato (dal suo strato di crema bianca in faccia), ecc...
Era la solita stupenda realtà, dove ci alzavamo all'alba con il mare glassy e surfavamo fino alle 11 quando arrivava la massa....e poi rientravamo alle 4 mentre guardavamo l'oceano incazzarsi per il tramonto e tutti rientravano lentamente verso le loro case. 

Abbiamo fatto avanti ed indietro in lungo ed in largo per tutta l'Algarve, passato serate a Lagos e Sagres...cercando ristoranti carini e mega divertimenti....abbiamo bevuto, ballato e conosciuto bella gente anche grazie alla compagna surfista Gemma, longboarder di Padova che prenderà posto con noi nel viaggio di ritorno verso Padova. Ogni notte...con il sorriso beffardo di chi sente di aver vinto alla lotteria, ce ne tornavamo al camper sereni. 
Tutto quello era bellissimo...ma il mio viaggiare è più vicino a qualcosa che non si rispecchia la comunità. Lo so da tempo di amare cose semplici, anche se mi ostino talvolta a volerle complicate....guido nella notte con una canzone dei sex pistols in canna ed un hamburger che mi riempie lo stomaco. Seguo le ombre lungo la strada, con gli occhi che stentano a rimanere aperti mentre cerco un posto isolato dove poter sostare. 
Creo il deserto che tanto amo. Mi ci immergo, spesso Alice mi chiede a che cosa penso in quei momenti di silenzio....per lei è impossibile non pensare a niente...o forse non le piace il silenzio...ma io lo adoro. Sorridente mi invento qualcosa di carino da dirle per non sembrare vuoto. Lei fa finta di crederci, ed incassa il complimento. Infondo le donne sono sempre qualche passo avanti a noi...ma se non la consideri una gara tra i due...beh rischi anche di starci bene insieme.
Diventa un qualcosa, una sensazione che ti accompagna nei tuoi momenti migliori.
Come quando decidi di comprarti la tua prima tavola da surf nuova, quella proprio dei sogni più stellari, o quando scendi da un picco verde smeraldo con lo spagnolo urlante che ti incita  gridando "Buenaaaaaaa". 
Lei è sempre li...appena dietro di te che sorride...ha visto tutto e con te ha deciso di condividerlo. Ha scelto di lanciarsi in mezzo al tuo mondo...che a differenza di altri, non ammette bugie o ripensamenti. 
Non si scende in acqua se non sia ama questo sport...le cose la fuori possono sempre mettersi parecchio male in meno di un secondo...esisti solo tu, le tue braccia e quel silenzio che ti sei creato per scacciare ogni paura.... 
Ecco perché noi surfisti siamo una tribù....facciamo a gara per rubarci un'onda...nessun altro al mondo penserebbe mai di guadagnare qualcosa da quel furto.