Nel mentre aspettiamo di raggiungere le prossime vacanze invernali nn riesco a rimanere fermo a guardare, sfrutto la bicicletta, il mio fisico, le uscite con gli amici ed il lavoro che ultimamente mi fa venire la forfora in testa. Come regalo di compleanno abbiam pensato bene di far arrivare un bel camperino e di li in poi i week end non sono più stati gli stessi. Viaggiare con casa mobile mi mancava come l'aria, potrei anche dormire in giardino, ma dentro la cellula del camper tutto prende un'altra dimensione, tutto diventa a portata di mano. Il primo week end di novembre è proprio questo feeling che ci porta ad imboccare l'autostrada e dirigere verso la Puglia. La ns meta: Giovinazzo City.
Abbiamo guidato quasi tutta la notte alternandoci io ed Alice, che per la prima volta guidava un camper, si è cuccata 300km di pioggia intensa ed autostrada a 2 sole corsie causa lavori. Praticamente dalla cellula letto potevo dare il 5 ai camionisti che ci sfrecciavano a fianco tanto che doveva passarci vicino.
Il pensiero era abbastanza fisso su ciò che avremmo trovato davanti a noi di li a qlche ora. Stiamo andando a trovare due amici conosciuti l'estate scorsa in Indonesia, in coincidenza di un week end lungo di probabili forti onde. Ecco che quello che doveva essere solamente un momento di surf, va via via trasformandosi in un'esperienza di quelle mistiche. I ragazzi ci accolgono come diremmo qui al nord "alla terrona". Cioè come noi nn sapremmo mai fare con persone che si conosce appena. Mi casa es tu casa. Avvolti in questo meraviglioso uliveto che lasciava a malapena lo spazio per farci passare il ns mezzo, approdiamo davanti a quella che probabilmente è la casa del surf più cazzuta che abbia mai visto qui in Italia. Un bellissimo pergolato con le tavole impilate a seconda della taglia, tavole vecchie sparse in giardino, mute ad asciugare al sole e 25°c al 2 di novembre. Sembrava di essere arrivati in un altro pianeta. A meno di 300mt da casa lo spot. In meno di un'ora dal ns arrivo siamo già tutti cambiati ed in acqua, le onde nn superano il mt, e la cosa mette tutti veramente a proprio agio. Mentre scendo verso il reef, mi rendo conto che in acqua ci sono una quindicina di local....nn ho nemmeno il tempo di preoccuparmi se saranno infastiditi dalla ns presenza, tutti ci tenevano a venire a salutare e presentarsi, Antonio e Natasha avevano fatto buona pubblicità e tutti già sapevano chi eravamo, e dato che Antonio li è il più local di tutti mi permetto anche di droppare qualcuno, soprattutto Antonio e Natasha ovviamente ;-).
Ci divertiamo come pazzi per più di 4 ore, conosciamo, Michele, Ivan, Massimo, Dom, Angela, e qualcuno di cui ora sicuro dimentico il nome ma che ci tengono compagnia per tutto il tempo, risaliamo sfiniti...ci mangiamo un piattone di pasta ed un pennolotto di parmigiano accompagnato da vino salentino e una buona sopressa veneta...pronti per riposarci un pò...io ed Antonio ci guardiamo...Nat e Alice hanno già la macchina accesa....e siamo di nuovo in acqua...fino al tramonto che arriva come una liberazione. Era come se le nostre tavole nn ne avessero mai abbastanza e noi costretti a seguirle. Non ricordo nemmeno le azioni tra quel momento, la cena ed il letto. Ma la mattina seguente alle 7 eravamo gia in viaggio verso un altro big spot sulla costa ionica. Fatto il pieno di taralli, focacce e chi più ne ha più ne metta....siamo di nuovo nel ns mondo. qualche passante ci guarda incredulo, oggi c'è il sole ed il mare azzurro e ben incazzato. Ci distruggiamo di surf e con piacere vado ad annotare qlche onda di qualità, un air di Antonio e dopo parecchi tentativi....una mitica right handed sfornata dall'Alice che pur incredula si è sparata 100mt di surfata sulla cresta dell'onda del gg. Non male per una di Monselice.
Per altri due gg ci perdiamo tra i trulli le colline e le costiere di Checco Zalone...assaggiando, sorridendo e ricercando qualcosa che trovi solamente qualche tempo dopo nei ricordi di viaggio.
Ogni tanto ripenso a come nascono certe circostanze che all'origine racchiudono una semplice voglia di ascoltarsi, conoscersi e provare a mettersi in gioco nei confronti di qualcuno diverso da noi. Se non avessi spinto la mia voglia di conoscere oltre i confini asiatici nn sarei mai stato qui oggi, nn starei sorridendo ad un branco di ragazzi che chiedono solo di surfare quell'onda che li fa tornare a casa fieri. Un mondo il mio che ha voglia di fondersi con quello degli altri. Un mondo pieno di posti da vivere, visitare...ed onorato da onde che sono felice di celebrare con chiunque rispetti quei momenti.
Poco tempo fa un'amica mi ha chiesto se nela mia vita avevo mai trovato un luogo dove volessi veramente fermarmi....beh...l'ho trovato in un giorno di febbraio nel 2009...in uno di marzo del 2010...a gen 2011...dic 2012...è un luogo difficile da raggiungere. Facilissimo da trovare ma incredibilmente impossibile....si trova giù da un muro d'acqua che corre più del tuo respiro e dentro ad un lembo che nn ha denti ma che nn aspetta altro che inghiottirti. Quello è il luogo dove voglio vivere....ovunque esso sia...nn importa quanto dovrò volare, guidare o camminare...
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