Ancora una volta torno a respirare gli odori della grande Asia, lo vedo come fosse ormai quasi un abitudine, ma lo percepisco come fosse la prima volta...e tutto attorno a me lascia spazio per mettermi comodo nei panni di un ragazzino sperduto in un magico mondo delle meraviglie.
Un po' intimorito dalle dimensioni del mio bagaglio (nn quello che porto in spalla), poggiamo le valige in hotel a jakarta e ci lanciamo all'avventura nella big durian....la grande citta'. Ogni mio piccolo tentativo di prepararmi ai cibi differenti della zona sono stati vanificati immediatamente da una cenetta in un warung sumatrese composto da ciccioli di maiale cotti nel sangue e seccati all'aria, polletto al curry, l'immancabile riso...e un mega succo di avocado col cioccolato....ahahahahahahahahah....che sogno...alla facciazza dei fermenti lattici!!!!!
Guardo Barbara, Alice e Fabio, un ragazzo che si e' aggregato a noi da bravo viaggiatore solitario....si destreggiano con caparbieta' tra nn bere il ghiaccio, controllare che le bottiglie dell'acqua siano ben chiuse prima di aprirle e facendo commenti positivi sul cibo come al solito impeccabile. Sumatra nn tradisce mai.
In uno dei miei momenti di transport mi guardo dall'esterno con quel sorriso sornione che nn si affezziona a dei momenti ma cerca solo di viverli. Mi chiedo come ero arrivato fino a li con quelle persone...e grandi risposte nn provo nemmeno a darmele, e' tutto cosi chiaro e semplice che spiegare le ovvieta' nn e' compito di chi ama vivere viaggiando anche dentro le mura di casa sua. Ci infiliamo dentro mercatini monumenti e shopping center, tutti e 4 dentro un tuc tuc da 2 posti, stipati come sarde gettate nell'umido di una citta' che nn conosce la pieta' x dei poveri turisti...tutto e' asfalto, cemento e traffico.....welcome back to Asia big boy.
Quando invece atterriamo a Denpasar la temperatura e l'umidita' si fondono perfettamente con quello che era l'ideale pensiero comune di tutti noi...incontriamo Cristian, trentenne surfista di Barletta che ha speso gli ultimi due anni di vita a fuerteventura surfando ogni condizione gli passasse sotto. Neanche il tempo di una doccia e siamo gia fusi nel mezzo della vita festosa della Kuta di sempre. Gente che sbevacchia, qualche troiaccia che pensa di addescarti con un occhiolino e l'immancabile venditore di massssrrrrroooom. I funghetti all'ucinogeni che vanno fortissimo qui a bali. Faccio un po' da guida tra le vie modello labirinto, traghettando le nostre donne di luogo in luogo dove i surfisti si riuniscono a bere dopo la lunga giornata tra le onde....Alice anche tentava di nn dare nell'occhio quando le bave le scendevano dai contorni delle labbra, Barbara invece nn finiva di chiedersi se x caso quello fosse il paradiso. Mi divertivo a vederle abbassare gli sguardi come quando noi maschietti incrociamo una gnocca paurosa e al ns fianco abbiamo la morosetta....sembra che gli occhi ci spuntino anche sul retro delle orecchie, sembravano due radiologhe all'azione. La serata si chiude con la mente un po' offuscata ed un australiano nudo che si stende sul tavolo di 10 ragazze in posa x delle foto. Welcome back to Kuta italian surfer.
E' l'alba, e le onde nn superano il metro e mezzo. Mi manca un compagno fedele ma il dio mare vede e provvede e nn mi fa mai sentire troppo solo. Sono sopra ad ogni cosa assomigli ad un onda, in acqua da solo con cristian a distanza che cercava di capire come mai le onde dell'indiano fossero cosi micidiali.....le braccia inarrestabili fino a sfinimento e i sorrisi di Alice che mi tengono compagnia ad ogni buona onda...e nei suoi occhi la voglia di provar ad essere su quelle onde......welcome into the sea Sorriso.
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