Completini da surfiste e zaini alla mano ci avviamo verso la nave che ci portera' a scoprire lombok. Tralasciamo la solita rotta che porta alle gili island battuta in questo periodo da orde di ventenni che nn vedono l'ora di fumare marjiuana liberamente al ristorante o sulla spiaggia, arriviamo invece a Lembar. Porto tranquillo con un unico ufficio di taxi che fanno cartello con i prezzi x spennare quei pochi turisti che li arrivano dirigendo poi verso nord al vulcano o verso i surf spot del sud dell'isola. Con varie peripezie e nn pochi momenti di tensione x tenere lontani i tassisti gli uni dagli altri riesco a scovare un ragazzo che con un vecchio vanettino sarebbe stato disposto a portarci fino a banko banko spingendosi anche fino a desert point. Quella che viene universalmente definita l'onda piu' bella del sud del mondo.
Il ns driver: un ragazzo sui 35, con cicatrici da ustione su tutti gli arti e all'attivo 4 vocaboli di inglese. Per sua fortuna noi ci siamo fatti massacrare le scatole da Alice che x deformazione professionale, dopo mezz'ora che aveva la guida alla lingua indonesiana in mano, sapeva gia' ripetere i numeri e ci aveva insegnato le frasi basilari....e cosi ci spariamo sto piccolo momento di dialogo riguardo ai luoghi che vedevamo. Mentre lo guardavo tentare di spiegarsi in maniera semplice, immaginavo la sua vita come se stessi srotolando la pellicola di un film nella mia mente. Si era dovuto subire minacce dai tassisti del porto, preoccupazioni xche il luogo dove ci stava portando sarebbe raggiungibile quasi solamente via mare e portare il suo mezzo oltre quelle colline e atraverso quelle strade sarebbe stato nn proprio di facile impresa. Ma lui aveva bisogno di quei soldi, aveva bisogno di noi, di vincere rispetto a quella piccola mafia che si era creata, di tornare a casa con qualcosa per poter sperare in un domani migliore. Glielo leggevo in viso, non poteva nascondere nulla, era palese che la meta' del prezzo che ci era stato inizialmente proposto per lui valeva gia' piu' di ogni altro trasporto. E se anche non era realmente cosi'....beh ecco a me piaceva immaginarlo in quella maniera...
Mentre guidava mi ritrovavo a fissarlo mentre il van tutto scassato produceva suoni e scricchiolii allarmanti. Di tanto in tanto, la ruota anteriore sinistra sopra la quale io ero praticamente seduto, andava fuori asse e doveva dare un colpetto energico al volante come x sterzare x farla rientrare...ad un certo punto, quando mancavano 5km a destinazione, dopo l'ennesima buca, la cabina sotto i miei piedi e' letteralmente collassata su se stessa producendo uno squarcettino lungo un piede dal quale potevo godere di un ottima vista sulla strada. La vera avventura e' stata pero' spingerlo su per la mega salita sterrata che svalicava sul ns punto d'arrivo....finalmente ...niente onda gigante...ma una timida lefthanded di un metro che ci ha tenuto compagnia fino al tramonto...e per la prima volta in questo viaggio....mi sento dove avrei voluto essere....laggiu'...dove pochi osano arrivare ed ancor meno si fermano ad oziare. Nel calore delle ns capanne con pollaio sottostante e bagno in comune con il resto del villaggio...mi addormento...e sogno.
Con la voglia di scoprire e visitare nuovi luoghi, riprendiamo appuntamento con il ns amico driver e ci facciamo scarrozzare fino a kuta Lombok, tutto liscio stavolta. a parte una sosta di un paio d'ore da un fabbro per saldare il braccetto del semiasse e la voragine interna che si era formata il gg prima. Il van era nuovo, e il nostro tassinaro sempre piu' contento, quando ci ha scaricato nella ns homestay, con i soldi in mano continuava a baciarli e ci ha persino chiesto una foto x ricordarsi di noi. Gli abbiamo inoltre offerto una mancia xche' eravamo stati tutti colpiti da un senso di colpa o cmq pena x questa persona che cercava di tirare avanti. Eravamo ora nel posto piu' turistico di Lombok...10 hotel, 20 ristoranti.spiagge incantate, baie da sogno...colori mozzafiato e surf per principianti con annessa gita in barca per arrivare sugli spot....tutto per tutti in un atmosfera surreale...tutto era una capanna...un bungalow o un warung...il cibo divino, la gente sorridente ed onesta, il tempo soleggiato e noi tutti felici. Tutto sembrava scorrere in maniera inpeccabile, senza picchi di alti e bassi...qui x noi esistevano solo i primi. Ogni gg prendevamo la ns barchettina del pescatore diventato ormai un traghettatori di surfisti e ci lanciavamo tra le morbide onde di Gropouk. Da segnalare i gesti tecnici delle due donne che nonostante la dimensione non hanno mai fatto retro front nell'affrontare il mare...nelle immagini mentali di questo viaggio, sicuramente rimarra' scolpita quella in cui Alice lascia andare un onda media per lanciarsi a prendere la grande del set, c'erano lei e due surfisti esperti al suo fianco che la guardavano come un'aliena...lei goffa e potente nn si e' neanche resa conto della velocita' che stava raggiungento con la tavola prima di schiantarsi di faccia e rotolare nel mezzo dell'onda. Una persona normale credo ci sarebbe spaventata nn poco in quella situazione...anche io l'ho fatto, fino a quando nn ho visto quel sorriso a 75 denti spuntare dalla schiuma bianca...consapevole di aver cagato fuori....ma beffardo e adrenalinico al punto giusto...aveva l'espressione di chi aveva pensato a che cosa aveva sbagliato prima che alle conseguenze che potevano scaturire dai suoi gesti....il coraggio e la dedizione...ma dove l'ho trovata questa, nella confezione famiglia della Red Bull?
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