E' arrivato un pò in ritardo ma finalmente è arrivato. Possiamo dire che lo shock da rientro mi ha tenuto impegnato non poco in queste ultime settimane. Avevo iniziato quest'articolo su New York e nn l'avevo mai portato a termine, forse perchè non avevo idea di che cosa dire a riguardo di questa città che nn sia ancora stato detto. Siamo talmente abituati a sentirne parlare, anche indirettamente o vederla in TV, ad immaginare quei grattaceli immensi così alti da chiudere quasi la visuale del cielo. Non ho avuto praticamente nessuna difficoltà nel girarla, ho camminato con papino in lungo ed in largo senza sosta seguendo il consiglo dell'amico Lorenzo che l'aveva visitata qualche mese prima. Il mangiare si può dire leggermente migliore che degli altri posti visitati fino ad allora eccezzion fatta per San Francisco che credo cmq sia stata probabilmente l'highlight del mio viaggio negli Utati Uniti per ciò che riguarda le metropoli. New York è stata per me tutto ciò che mi aspettavo, tutte quelle immagini di vita quotidiana che si vedono ripetute nei film come clichè. Taxi e limousine che scorrazzano davanti agli hotel più lussuosi, le scale antincendio che scendono dal retro dei palazzi, la voragine lasciata dalle torri gemelle, l'Empire State Building e il toro di Wall St. Questo più altre piccole cosette come Brooklin e la statua della libertà incuriosiranno sicuramente ogni visitatore. Ma per me è stata più un ultimo passo verso la fine della mia avventura attorno al mondo. Una preparazione psicologica al non dover più pensare in maniera nuova ogni giorno, al non avere più un compagno con cui condividere le mie giornate, uno scopo come quello di scoprire cosa c'è dietro il prossimo angolo...
Sono arrivato fino a qui e ora mi tremano le gambe...sono all'aeroporto di Newark...ed il mio aereo è li seduto di fronte a me...sorride senza malizia, non si prende gioco di me...riflette solamente i miei pensieri...
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