"CONCEDETEVI
DI NON DARVI UN TEMPO NEL LASCIARVI INCANTARE, DALLA MAGIA SELVAGGIA DELLA
TASMANIA CENTRALE"
Dopo aver lasciato Hobart e la sua
calda accoglienza, facciamo rotta verso quella che una delle aree ancora più
inesplorate e selvage al mondo: "Tasmanian Wilderness World Heritage
Area". Continuiamo a vivere completamente scollegati dal mondo
tecnologizzato, al contrario da quanto paventatoci dagli amici di Melbourne, un
bel sole ci accompagna nelle nostre giornate cmq nn sempre caldissime. Dopo qualche
giornata di pesca in luoghi a dir poco paradisiaci, facciamo tappa per la notte
in una piccola località tra i monti, Derwent Bridge: 4 abitanti registrati,
2°C, e una zuppa calda cotta sotto l'unica fonte di luce del paese…la cabina
telefonica…questo il quadro della nostra serata, conclusasi alle 8.30 dopo la
quotidiana partitina a biliardo nella rustica locanda del paese. Ancora
increduli dal fatto d dover far ritorno al van a quell’ora per apprestarci a
dormire, ci incamminiamo nel titto e nebbioso boschetto che sparava il pub
dalla petrol station dove eravamo parcheggiati. Intorno a noi, l’incredibile
buio più totale scandito dai rumori del bosco. Muoviamo appena una decina di
passi ed un canguro scappa balzando da sotto i ns piedì, Ho fatto un salto in
braccio a Davide e lasciato lì in quell’istante almeno 3 anni di vita.
20.38pm Ci rannicchiamo all’interno
della nostra casa mobile, completamente vestiti e con in testa un passamontagna
di lana che lasciava fuori solamente occhi e bocca. Non ne parliamo molto, ma è
chiaro a tutti e due che quel termometro ausiliario sopra le ns teste che ci
indica temperatura in discesa sotto lo zero, è il preambolo di una nottata
difficile. L'indomani, aperti gli occhi la mia prma frase fu: “Daviduz? Sei
Vivo?”
Avevamo la brina sulle sopracciglia
e sui baffi, eravamo due calippi. Scongeliamo i piedi sotto il phon di un bagno
pubblico, e finalmente dopo più di una settimana, troviamo il coraggio di farci
una pseudo doccia. Ci eravamo promessi di criteriare in maniera onesta i
livelli nei quali in qualsiasi condizione meteo avremmo cmq dovuto docciarci. Si
partiva da livello “Sapore di uomo”
passando per quello “Cavallo”, “Orso”…quel giorno arrivammo a “Livello
Leone”…il van si sarebbe rifiutato di accoglierci al suo interno.
Ripartiamo e ci spingiamo verso la
costa; passiamo x Queenstown, una tranquilla città mineraria e ci fermiamo a
Strahan piccola città molto votata al turismo, vicina alle foci del Franklin
River. Ci concediamo una cena col botto in un grill restaurant e ancora una
volta dopo la nostra partitina tiratardi, ci addormentiamo col sorriso pensando
che infondo non importa se domani ci sarà il sole o meno, siamo liberi e felici
e questo è ciò che conta davvero.
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