Continua il tempo ballerino, e la bussola che abbiamo attaccato al parabrezza del van per coprire una crepa, ci mantiene in rotta fissa verso sud. Con le nostre due amiche "Italianissime" salutiamo Sydney e ricominciamo la solita noiosa vitaccia di scovare spiaggette isolate e baie protette per poterci crogiuolare al sole o far surf. Abbiamo un pò di rispetto per le due nuove compagne di viaggio e dato che le nostre giornate scorrono principalmente facendo surf, decidiamo di prendere una pausa ed andare a vedere le Blue Mountains. Qualche bella ora di camminate in mezzo la foresta ed il giorno dopo siamo di nuovo li che cerchiamo di sniffare onde sulla costa. Credo che tutta la compagnia di viaggio nn dimenticherà facilmente quel nostro primo giorno sulla costa, le 24 ore più surfistiche del mondo. Siamo arrivati in una baia vicino Wollongong che erano quasi le otto di sera, si e no ancora un'oretta di chiaro...un'occhiata fugace tra me ed il "Bro" e stiamo correndo con le mute mezze infilate verso la session del tramonto. Il momento che chiamano "feeding time" cioè quando gli amici dai denti aguzzi vengono sotto riva a mangiare i pesciolini...le onde sono troppo belle ed il calcolo delle probabilità ci vede in acqua con un'altra decina di persone...ancora una volta vince lo sport. Andiam a cena soddisfatti e ci addormentiamo chiaccherando e sperando che nell'indomani che le condizioni siano ancora solide. Sveglia alle 5.30am, colazione e dentro...l'alba, il mare che come uno specchio riflette la luce del sole ovunque, riscaldando i nostri corpi dentro a quelle mute che ci fanno sentire protetti ed invulnerabili. Su e giù per ogni increspatura che ci capitasse a tiro di braccia fino a che verso le 9.30 decidiamo di fare una seconda colazione con le donzelle e dirigergi poi verso qualche altra spiaggia un pò più abbordabile anche per le loro capacità di apprendiste surfiste. La giornata tiene e splende un sole di cui avevamo davvero bisogno, verso le undici troviamo questo lembo di sabbia bianca battuto da onde relativamente accettabili e ci lanciamo in acqua, ma questa volta senza tavole, è il turno delle donne e quindi cerchiamo di aiutarle fino a che nn riescono a cacciare la loro prima onda ed a provare in parte ciò che ci spinge ogni giorno a ricercare la via del mare. E' ora di rpanzo ma io e il Bro ne abbiamo ancora ed allora cedo i fornelli a Mat e mano alle tavole ci spariamo un'altra orettina di surf fino a che il nostro stomaco nn ci lascia altra scelta che uscire. L'atmosfera è come al solito paradisiaca, chiacchere, sguardi ed emozioni che sappiamo direttamente nel momento i cui le proviamo, essere indelebili come cicatrici sulla pelle. Sento le voci che piano piano si allontanano, la digestione prende il sopravvento e da dentro il camper mentre la brezza mi coccola e mi fa tirare il sacco a pelo sulle spalle, parto per il mio usuale pisolino pomeridiano. Leviamo le tende anche da quella spiaggia ed arriviamo nei dintorni di Kiama beach....l'idea delle Italianissime di fare un bel aperitivo in spiaggia al tramonto alletta un pò tutti e quindi ricerchiamo il sito. Dolphin point si presenta davanti a noi con una spiaggia lunghissima ed onde protette dal vento...perfette!!! Io e Davide ci guardiamo e con una smorfia ci diciamo che è meglio avere un pò di rispetto per le nostre amiche e magari cercare qualcos'altro dove nn ci venga voglia di surfare ancora...giro il van e proseguo per un altro kilometro...i nostri sguardi si tornano ad incrociare....nn è nemmeno servito parlare, l'inversione ad U è venuta automatica...."Valentina, Stefania...preparate l'aperitivo ci vediamo in spiaggia..." E x la quarta volta in 24 ore, siamo tutti li a correre con le mute mezze infilate verso un altro tramonto sul mare, verso altre onde su cui scivolare....verso ciò che amiamo fare.... Dopo un paio d'ore e con il sole già nascosto dietro l'orizzonte...raggiungiamo le due amiche e ci strafacciamo di birra patatine e salsine spalmate sui crostini...mi siedo sopra il loro pareo e mi capita di pensare a quanto è stata lunga la strada per arrivare a dire ".....sono felice"
Sarebbero mille le avventure da raccontare in quest'ultimo tratto, ma ci sono cose che a volte è bello vivere sul campo e tenere per se. Ogniuno ottiene dal suo modo di viaggiare un risultato diverso e certe emozioni nn potrebero mai essere spiegate...
L'amico di barca Massimo nn potrebbe mai credere come sta spopolando qui in Australia il suo tormentone "...e poi muori" Tutte piccole abitudini e modi di dire che durante un viaggio creano l'atmosfera e definiscono le personalità dei componenti. C'è chi ha i pugni nelle mani e chi nn ha mai visto tanta vecchiezza in un sol uomo....chi vuole percuotere...e chi va a surfare e si ritrova uno squalo sotto la tavola da surf....e poi muori. Si continua, giù fino ad Ulladulla, Sanctuary Point, Long beach.........Malacota.....dove ci risvegliamo su di una spiaggia deserta ed in maniera naturale ce ne andiamo a fare una corsetta, un bagno e qualche foto stupida alle 7 della mattina...poi il piovosissimo Willson Promontory....ed infine lei....Melbourne. Quando dall'autostrada compare il cartello con la scritta "Welcome to Melbourne, you'll lov it", un brivido ci attraversa la schiena, ci siamo di nuovo...il giro d'Australia è compiuto. Chi scrive e Davide guidavano su due van diversi, ma uniti dallo stesso momento ci siamo diretti verso l'unico posto che riordavamo come, "casa nostra". Anche se ci faceva un pò strano ricercare casa in un quartiere italiano dopo che per 2 anni abbiamo solo cercato di evitarli....un nodo alla gola ci stringe in una morsa di silenzio...fino a che parcheggiamo ed un abbraccio lungo una vita ci unisce nella stessa emozione. "Melbourne: WE'RE BACK!!!!"
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