Non esistono parole per esprimere quello che ci è riuscito in questi due anni. Pochi che hanno fatto le stesse esperienze o che almeno una volta hanno provato a sconvolgere la laro vita con un amico al fianco potranno cmprendere in parte il rapporto che si crea fra queste due persone. Dico in parte perché infondo infondo nemmeno noi sappiamo cosa abbiamo passato in questo periodo. Ma quanto tempo abbiamo speso parlando e confidandoci, discutendo e divertendosi….abbiamo surfato tutto il possibile surfabile lungo tutte le coste dell’Australia, ci siamo incoraggiati e presi cura l’un dell’altro. Tu sai di cosa sto parlando, il feeling che hai la fuori quando infili la muta e affronti il mare. Ogni movimento, ogni sguardo ed ogni immagine della tua onda, ha sempre come sottotitoli le piccole immagini delle testine dei tuoi compagni in acqua. Quando sali sulla tavola e cominci a scendere il muro, è come un puzzle che si completa, delle linee del tetris che si compattano…è avere il coraggio di entrare in un altro mondo. Ecco, quel coraggio è composto anche dalla tranquillita di avere un fratello in acqua, la consapevolezza che mentre sei li a farti schiacciare dalla potenza di nettuno, i tuoi amici tendono quelle catene invisibili che ti tirano fuori da ogni pericolo. Ci siamo schiantati su rocce, sulla sabbia e persino tra di noi. Abbiamo risciato di annegare e abbiamo rotolato all’infinito aspettando che la potenza dell’oceano ci lasciasse riemergere. Qualcosa che si è creato e che ha fatto in modo di renderci invulnerabili.
Il nostro ritorno a Melbourne e la fine del nostro sogno comune, il mio “e..adesso?” ed il tuo “…domani andrò al consolato..”
Non c’è stato niente di più dolce che sentire la forza interiore che abimao costriuto in questi anni, quando sono atterrato a Perth. Fisicamente da solo ma spiritualmente in compagnia di tutto ciò che abbimao costruito, in compagnia della Barbara e della Sara, della famiglia di Daniel, dei Jakovic, della casa della Te-neele, delle compagnie della chiesa che abbiamo convertito, la Jes ed i McLelland, dei surfisti di Trigg Point, dei delfini di Margaret River, dei backpacker del Wester Australia e di quelli che hanno avuto il coraggio di seguirci attraversoil Kakadu le Edit Falls ed il Queensland. Sono qui con Pompo, Antonia, Matt e con le incredibili compagnie che abbiamo creato in una settimana di pioggia a Sydney. Sono qui con te, che mi hai riportato a Melbourne accompagnato dalle nostre colonne sonore, al punto di origine e mi hai abbracciato sotto i fuochi d’artificio che scandivano un altro anno passato insieme.
Un caro amico con cui ho condiviso la mia prima esperienza all’estero da solo, mi ha chiamato qualche giorno fa su skype e mi ha detto: “Alberto io è da quando avevamo diciotto anni che in testa ho sempre avuto la voglia di viagiare e cambiare vita e sono poi anche giunto alla conclusione che sono inmaritabile….” Credo mi abbia illuminato…noi purtroppo o perfortuna siamo una razza a parte e perquanto tentiamo di costruire rapporti….gli unici che riusciamo a mantenere negli anni sono quelli con noi, quei noi a cui nn dobbimao rendere conto, quei noi con cui abbiamo condiviso esperienze uniche senza pretendere di renderle tali. Noi siamo quei noi mate….e lo saremo per sempre.
I love u too man!!!